Un imprenditore di Vittoria, Salvatore Longo, ha presentato, tramite il proprio legale, l’avvocato Ivan Pietro Maravigna del foro di Catania, un esposto alla Procura di Ragusa ipotizzando il reato di rifiuto di atti d’ufficio per la mancata risposta all’iscrizione alla white list che «giace pendente in fase istruttoria in Prefettura dal 9 agosto 2018». La società Cava di Sabbia dei Fratelli Longo srl è stata intanto esclusa dal Comune di Vittoria dai lavori in subappalto per la riqualificazione del lungomare Lanterna, perché non era nella white list della prefettura di Ragusa a cui spetta il controllo su rischi di possibili infiltrazioni mafiose.
«Il mancato pronunciamento, a oltre sei anni dall’avvenuta richiesta costituisce un’anomalia certamente meritevole di attenzione da parte della Procura», si legge nell’esposto in cui si sottolinea come il lavoro perso «sia di grande rilevanza per la situazione finanziaria della società» e che può «incidere concretamente sulle prospettive di sviluppo, anche occupazionali» dell’azienda medesima. «Nel diritto civile – si osserva – la fattispecie potrebbe essere agevolmente qualificata come perdita di chanche e come tale foriera di danno emergente e lucro cessante che non possono gravare sull’incolpevole società».
Nell’esposto si sottolinea il paradosso della mancata risposta, che risulta essere peggiore di essere iscritto nella black list: «Sembrerà paradossale – si legge nella denuncia – ma in realtà non lo è, le imprese, ai sensi della vigente normativa, hanno interesse anche a ottenere un provvedimento (parzialmente) negativo: basta chiedere al Tribunale la nomina di un amministratore giudiziario e questo consente all’impresa di continuare a lavorare (sotto controllo giudiziario) e di non essere estromessa dal mercato».
L’esposto, sottolineano l’imprenditore e il suo legale, “non è, in alcun modo diretto nei confronti dell’attuale prefetto di Ragusa, dottor Ranieri, al quale anzi va dato il merito di avere dato impulso alla pratica ponendo sollecitamente in essere tutta quell’attività istruttoria rimasta dormiente negli anni precedenti».