Non credevamo che in un centro così piccolo della provincia di Catania, Santa Maria di Licodia, fosse così aleatoria la situazione creatasi alla vigilia della campagna elettorale che vedrà rinnovata a breve l’amministrazione del comune che conta circa 7.500 anime:
Molta, troppa confusione e non ci riferiamo solamente a quella che serpeggia tra la popolazione, che poi è la proiezione di ciò che trasmettono i politici, ahem, scusate, i politicanti diremmo.
Proprio così, politicanti che si nascondono, che vanno in surplace come quei ciclisti di velocità su pista.
I presunti, o presumibli candidati alla carica di sindaco rimangono in posizione di quasi immobilità, nel tentativo di indurre l’avversario ad uscire allo scoperto allo scopo di sfruttarne la scia nello sprint finale.
Si incontrano, trattano poltrone, posizioni, prebende politiche e quant’altro… come in un suk orientale o meglio un mercato delle vacche.
Credevate che parlassero di programmi? Di visone della città? Di come fare ripartire Licodia dopo un decennio di immobilismo? “Nientaffatto”. Solo di “cutra”.
Enrico Caruso, Giovanni Buttò, Mirella Rizzo e Gabriele Gurgone, sono i nomi che tutti fanno in modo palese, tutti candidati alla carica di sindaco e tutti che vorrebbero che gli altri si ritirassero ciascuno a proprio vantaggio. Ma… nessuno viene fuori ufficialmente. Per paura o per tattica. Ma può essere che tutti facciano i sindaci? Bisognerebbe adottare una legge speciale solo per Licodia in modo che abbia almeno quattro sindaci contemporaneamente.
L’unico finora che ha rotto gli indugi e che non tratta sulle posizioni, poltrone, etc., ma parte da una piattaforma programmatica, pare sia l’avv. Giovanni Trischitta, il quale tira dritto, non chiude a ragionamenti con gli altri, ma sulla politica dei programmi ricercando convergenze su un’identica visione della comunità licodiese. Lo considerano fuori dal mondo? Vedremo chi alla fine avrà ragione, partendo dal fatto che l’elettore non è idiota, come credono i fantastici4, di cui sopra, attrezzati solo di pallottoliere e nulla più.
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