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REGIONE SICILIANA: TURISMO SICURO… 🤔 Ma quanto è sicuro? di Debora Borgese

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Facciamo finta che la Sicilia abbia segnato un numero esorbitante di contagi e che, gradualmente, sia riuscita a contenere il virus a oggi ancora presente sul territorio.



Immaginiamo di essere mossi dal grande desiderio di viaggiare e che le istituzioni della meta scelta ci diano l’ok a entrare, salvo scaricare un’applicazione che indichi il nostro percorso ed eventualmente i sintomi di contagio da COVID. 


La prima domanda che mi farei, da turista, è:

1) Chi seguirà il mio percorso?

2) Chi entrerà in possesso dei miei dati sanitari personali?

Dopodiché, qualche dubbio mi verrebbe sulla liceità di questa procedura.
E se non ho le capacità/possibilità di scaricare quest’app sul mio dispositivo? 



E se non sono in grado di gestirla?
Poi, certo: partire con un amante sarebbe a quel punto impossibile perché, ipotizzando il contagio, qualche difficoltà ci sarebbe a dare spiegazioni al partner ufficiale.

A mio parere, avrebbe avuto più senso disporre test sierologici prima delle partenze di andata e ritorno per essere sicuri che chi arriva e riparte è un soggetto sano, non contagiato, non asintomatico. 


Non solo per la sicurezza degli abitanti e degli altri turisti ma soprattutto per rispetto nei confronti dei gestori delle strutture alberghiere che Dio solo sa quanto stanno investendo per sanificazione e dispositivi anticovid.

Anche la storia della misurazione della temperatura, infine, mi pare un po’ scriteriata.
Mi dite, di grazia, come si fa in estate, in Sicilia, a non avere una temperatura corporea intorno ai 37/37,5 °C quando il sole picchia forte e noi ci accaldiamo?

Un’ultima battuta la conservo per Bertolaso. 


Come previsto dall’art. 5, comma 9 del DL 95/2012, è fatto divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di conferire a soggetti collocati in quiescenza incarichi di studio e di consulenza, tranne se questi vengono esercitati a titolo gratuito.

Vero è che 1 euro non cambia la vita… Ma un caffè a Bertolaso io non lo negherei per comprendere quanto sicuro possa essere il nostro turismo.

Debora Borgese

qtsicilia@gmail.com