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PATERNÒ-RAGALNA. SIRU REVOLUTION

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Le giuste polemiche sul SIRU si amplificano. Nel servizi sui media si riprendono le polemiche sul progetto strategico che finora è stato esitato, confuso, o meglio ancora che non c’è, anche per la mancata trasparenza delle procedure, tra incompatibilità e favoritismi(?). 

Come sottolineato nei nostri precedenti interventi a essere “magna pars” nel progetto è questo “Presidio Partecipativo” che dopo essere stato scelto dall’amministrazione comunale di Paternò, come gestore dei fondi per la democrazia partecipativa e destinatario dell’immobile “ex Macello” senza alcuna evidenza pubblica, come fosse l’unico soggetto degno di attenzione, lo ritroviamo adesso tra quasi i progetti che dovrebbero essere finanziati coi fondi della comunità europea destinati all’Unione dei Comuni Paternò/Ragalna. Ma Ragalna non ha ancora toccato palla, relegata al ruolo di colonia. Quale scambio ci sarà stato?

Infatti su 37 tra imprese e associazioni presenti alle farsesche riunioni che tendevano a spiegare le strategie globali, ma che rimanevano avvolte in una nebulosità del “si dice e non si dice”, solo 17 hanno trovato ospitalità nell’elenco presentato. Come avranno fatto a sapere come e dove presentare le proprie istanze atteso che nessuna mail dedicata, così come previsto dai regolamenti, è mai stata pubblicizzata? Come avranno saputo che bisognava presentare tali progetti, col passaparola? E poi, basta cambiare copertina ai progetti giacenti nei cassetti comunali per attingere ai fondi, che hanno tutt’altre finalità? E le incompatibilità delle funzioni che disattendono l’art. 4 del regolamento, visto che il funzionario comunale che dirige l’U.O. dei lavori pubblici è anche responsabile tecnico dell’Unione dei Comuni? 

Il rischio è una sonora bocciatura complessiva da parte dell’U.E. che non scherza sulle regole, sulla trasparenza e sulle procedure, non come fa l’amministrazione di Paternò, che vive nel mondo di mezzo, nel “far west de noiantri”, dove vince l’arroganza del potere.

Non lo diciamo solo noi. La Regione ha scritto una nota che riprende i temi da noi denunciati e li contesta puntualmente. Manca la strategia complessiva, cosa si vuole fare, dove si vuole andare? Manca un ufficio del piano, terzo, e rimosse le incompatibilità delle funzioni? I progetti inseriti nella bozza rispondono a questa strategia annunciata Simeto-Etna e relativa mobilità dolce?

Per fortuna a Ragalna vi è una nuova amministrazione che risponderà con i fatti alle esigenze che l’U.E. desidera. Questa è un’occasione che non si può perdere per colpa di chi non riesce a comprendere che il mondo è cambiato e che bada solo a conferire gli incarichi anche se poi le opere non verranno realizzate.

Ecco la nota della Regione: