A Paternò è questione di ore, ormai siamo vicinissimi alle ufficializzazioni dei candidati assessori collegati agli aspiranti sindaci che si sfideranno il 12 giugno.
Momenti frenetici e ricchi di colpi di scena. Le segreterie sono al lavoro da mesi ma adesso siamo dentro la fase più complicata. All’esterno sembra non trapelare nulla ma sappiamo che ogni candidato è straziato da lotte interne, veti incrociati, indisponibilità diffuse. Le giacche sono tirate, strappate e persino buttate. Il telefono è caldo e squilla continuamente portando sempre notizie spigolose. Alla fine, qualcuno gioisce e molti saranno delusi come ogni volta. Sorrisi, sorrisi, sorrisi ma dentro c’è tanta amarezza, delusione e la consapevolezza che la politica è un territorio impervio e ‘tradimentoso’.
In questo clima non mancano gli agguati, le minacce, i ricatti, le pressioni oscure e tanto altro, sempre addolciti da sorrisi, consigli amichevoli e velate paternali. Tutti, proprio tutti stanno mettendo in campo un teatro grottesco dove dietro ogni parola c’è la necessità di esserci prima degli altri e a ogni costo. I tre candidati sindaci si esprimono con garbo e sicurezza ma dentro il fuoco arde e c’è la consapevolezza che la posta il gioco è altissima: la credibilità delle proposte politiche.
Allora andiamo a vedere chi saranno questi assessori, definendo un possibile perimetro, individuando un probabile profilo.
Le aere di competenza sono circa sei e afferiscono ad alcune parole chiave: economia, risorse, cultura, solidarietà, urbanistica e lavori pubblici. Sono le deleghe principali che permettono di gestire la macchina amministrativa, ovviamente ci sono altre possibili declinazioni ma nell’immaginario collettivo stiamo parlando degli assessori al bilancio, al personale e patrimonio, alla cultura, ai servizi sociali, all’urbanistica e ai lavori pubblici. Quindi sei assessori in cerca d’autore. Vediamo uno per uno chi saranno o meglio chi dovrebbero essere.
Bilancio, risorse europee. Ovviamente è uno degli assessorati più strategici, quello per cui vale la pena puntare a un economista, quindi un tecnico. Per questo serve una persona molto competente e conoscitore della macchina amministrativa. Un manager, un dirigente, un segretario comunale. Insomma una figura autorevole sul piano non solo della programmazione ma della capacità di orientarsi nel mondo dei finanziamenti a tutte le scale, quindi esperto in finanza e progettazione europea.
Risorse, personale, contenzioso, uffici comunali, polizia municipale, digitalizzazione e patrimonio. Un compito apparentemente minore ma da questo dipende la percezione della sicurezza e della qualità dei servizi al cittadino. Forse un ex militare, un avvocato, comunque una figura politica che faccia da raccordo tra la macchina amministrativa, il consiglio comunale e la città. Un politico autorevole e riconosciuto come tale dalla comunità. Pratico, deciso, capace di organizzare, coordinare e di saper ascoltare.
Cultura, scuola, turismo e sport. Una figura di spicco del mondo culturale, di formazione umanistica ma con esperienza di gestione dei eventi culturali. Aperto alle innovazioni, con esperienze di alto profilo. Capace di attivare relazioni anche internazionali e di coordinamento con il mondo della scuola. Insomma un intellettuale con ampie vedute e capace attivare nuovi progetti per rigenerare il tessuto culturale della città.
Solidarietà, servizi sociali, inclusione, pari opportunità. Il lavoro più complesso in una città martoriata dalla crisi economica e sociale. Serve una figura che provenga dal volontariato, politica, impegnata nel sociale ed esperta del terzo settore. Forse con formazione sociologica o pedagogica, con spiccate doti di programmazione e analisi, perché serve lavorare su nuovi modelli di solidarietà a partire dai dati statistici che sono alla base di questo compito. Forse persino un politico che graviti nel mondo della chiesa locale.
Urbanistica, pianificazione, protezione civile. Uno degli asset più strategici che dovrebbe essere gestito da un politico. Avvocato, economista, sociologo. Certamente non un tecnico. Un profilo difficile che andrà affiancato da un team di esperti. Serve un politico innovativo, sperimentatore, aperto alle nuove sfide del PUG e concentrato sulla sua revisione immediata. Quindi un politico di polso, deciso, autonomo privo di aderenze con il passato, privo di conflitti di interesse fondiario e patrimoniale. Una sfida difficile e forse una delle figure più difficili da trovare ma sulla scelta di quest’assessore i candidati si giocano tutto. Le priorità sono PUG, piano di protezione civile, strumenti di pianificazioni negoziate e particolareggiati del centro storico, oltre alla revisione del piano paesaggistico.
Lavori pubblici, manutenzione e progetti di finanza. Serve un amministrativo, forse un ex magistrato o quasi. Forse un ufficiale dell’arma. Le priorità sono: la legalità, la pianificazione, il recepimento di finanziamenti, l’implementazione del parco progetti, l’attivazione dei concorsi d’idea, la gestione delle manutenzioni diffuse per strade, piazze e illuminazione. Autorevolezza e credibilità, capacità di creare relazioni virtuose con gli assessori e in particolare con l’urbanistica.
Questi i profili individuarti e gli obiettivi da raggiungere. Ma i candidati sindaco saranno capaci di trovare queste figure? Sono consapevoli che tradire queste aspettative mette a rischio la loro elezione? Al netto dei tifosi, c’è quel grande bacino di indecisi che caratterizza il voto che deciderà in funzione delle figure individuate. Oggi più che mai, visto che il voto disgiunto sarà il tema conduttore, serve un progetto coerente a i principi di cui sopra.
I candidati sindaci devono farei conti anche con le indisponibilità di tante figure che sarebbero utili in questo momento di crisi in città e l’apatia dell’elettore amplifica questa indisponibilità. In pratica nessuno si fida di nessuno. Per questo emergono strane figure aderenti al passato, in continuità con il recente presente, incoerenti ai compiti da svolgere. Emergono dalla segreterie dei partiti e pretendono di imporsi con atti poco democratici ma soprattutto incuranti delle reali esigenze della città. Quasi per una questione di riscatto sociale. Non dimentichiamo nemmeno quelli che cercano una rinnovata verginità proponendo figure “avatar” di vecchi modelli ormai obsoleti. Allora serve un po’ di coraggio da tutte le parti.
Il sindaco uscente punta sulla continuità ma potrebbe sorprenderci, i due sfidanti devono dimostrarci che sono una vera alternativa e lo possono fare solo adesso con le loro proposte assessoriali. Vedremo come finirà ma una cosa è certa, la gente capisce e giudica e nessuno può puntare sulla rendita di altri. Dimmi chi proponi e ti dirò chi sei. Dopo mercoledì tutto sarà più chiaro e il voto disgiunto stravolgerà ogni previsione possibile.
fonte CorriereEtneo
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