
dal sito FREEDOM24NEWS
Di ieri 11 aprile una pubblicazione che ha destato un certo clamore a Paternò. Si tratta dei chiarimenti richiesti e subito ottenuti dall’Ente Associativo Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto a seguito della pubblicazione da parte del sito internet QtSicilia.info relativamente numero otto articoli giornalistici in cui, a detta di David Mascali, presidente del Presidio Partecipativo, sarebbero state riscontrate “insinuazioni e invettive, che vorrebbero denunciare atti e illeciti non meglio specificati” senza, a detta dello stesso Mascali, “riportare mai alcun riscontro fattuale e documentale” circa le “gravi accuse” che sarebbero state formulate al Presidio Partecipativo proprio negli articoli riportati in una lettera inoltrata sia al sito QtSicilia che a Gazzetta Rossazzurra, il periodico che ha rilanciato nel tempo tali articoli.
In questa sede Freedom24 News intende solo fare una mera cronaca di quanto avvenuto e dello scambio di obiezioni che è emerso a seguito della richiesta di chiarimenti da parte del Presidio Partecipativo e del suo presidente a QtSicilia, senza volere aggiungere alcunché a tale scambio ma volendo solo ribadire quanto il diritto alla libertà di manifestazione del pensiero, alla libertà di stampa e libertà di critica, tutti discendenti dall’Art. 21 della Costituzione Italiana, siano da intendersi dei capisaldi dell’agire quotidiano di chi fa questo mestiere, nelle modalità più o meno apprezzabili per chi legge. E che mai nessun attore della vita pubblica di una comunità dovrebbe intervenire per limitare tale diritto, a meno che non siano ravvisate evidenti, gravi e chiare lesioni dell’onorabilità dei soggetti di cui si parla, ovviamente contro-producendo documentazione che provi tali presunte lesioni e che in qualche modo “annulli” l’effetto di quanto durante l’esercizio del diritto di manifestazione del pensiero viene divulgato.
A seguito della richiesta di chiarimenti, QtSicilia.info ha subito pubblicato integralmente la missiva ricevuta dal presidente del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume David Mascali, con a corredo anche i chiarimenti scritti e articolati, a firma “Cordialmente AdoMex, alias Felice Candela, al secolo, quel giornalaio delinquente, Adolfo Messina”.
UNO STRALCIO DEI CHIERIMENTI PUBBLICATI – Adolfo Messina, alias Felice Candela e dunque Adomex, ha pubblicato i seguenti chiarimenti a fronte della legittima richiesta del Presidio Partecipativo. Ne proponiamo un ampio stralcio:
“Il dovere della stampa è quello di raccontare, sia le evidenze fattuali che gli scenari possibili nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione Italiana. In un quadro più ampio, dove la politica, il governo della città e l’associazionismo hanno un ruolo strategico, in termini mediatici, di ricadute sul piano etico e/o giudiziario, di percezione della storia, di prospettive culturali, economiche e politiche, la stampa esplora ogni aspetto proponendo al lettore chiavi di lettura, relazioni invisibili, attraverso una collezione di fatti che spesso appaiono sconnessi”.
“Però appare inconsueto che solo dopo due anni sentite l’esigenza di chiarire il vostro ruolo rispetto ai rapporti con all’attuale amministrazione. Lei saprà bene che in atto c’è un’ispezione prefettizia sul rapporto tra amministrazione e l’ipotesi di infiltrazioni mafiose nel governo della città di Paternò, la stessa amministrazione con cui la sua associazione collabora fattivamente”. Dunque un chiarimento sul ruolo svolto dai mezzi di informazione e del giornalismo di inchiesta che “…suppone, deduce, ipotizza, prefigura, immagina, sempre avendo chiaro che solo la magistratura e le autorità inquirenti, ma anche gli ispettori, possono determinare accuse, certamente non la nostra testata che osserva e trova relazioni tra causa ed effetto”.
Ed inoltre: “Negli articoli pubblicati sono evidenziate prevalentemente delle relazioni (…) che dopo anni diventano ridondanti, ricorrenti e quindi sospettose. Relazioni tra enti e istituzioni che appaiono come in regime di monopolio e questo più che una diffamazione è una mera presa d’atto”. E l’affondo: “È chiara la stretta relazione politico-amministrativa tra voi e questo sindaco”, il riferimento di Messina nella sua missiva di risposta è al sindaco della città di Paternò.
Inoltre, alla minaccia neanche tanto velata da parte del presidente del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume David Mascali che “si riserva di adire alle vie legali in quanto si ritiene possano sussistere più che sufficienti evidenze per una denuncia-querela”, QtSicilia ha risposto così: “Presidente Mascali, lei afferma di non accettare le insinuazioni, anche se qualche volta farebbe meglio a tenerne conto (…) Se questa è una minaccia velata, per inibire la libertà di stampa, per impedire di raccontare i fatti, ci sembra eccessiva. Forse imprudente. Si rilegga la Costituzione Italiana (art. 21) antifascista e la giurisprudenza consolidata su questa specifica materia. Lei può stare “sereno” che continueremo a descrivere quello che appare evidente a molti. Poi troveremo un “giudice a Berlino” al quale portare tutta la letteratura documentale”.
Qui di seguito il link diretto alla contro-richiesta di chiarimenti su moltissime questioni che afferiscono al Presidio Partecipativo di Patto di Fiume Simeto: leggi qui.
Infine, conclude Messina: “Con la presente, dunque, Vi chiediamo di chiarire, di spiegare, ma anche di rendere edotti i cittadini, se non noi, sui nomi degli associati, per capire quali soggetti della civiltà contadina, quali tecnici vi siano. E quali cittadini vi hanno delegato a rappresentarli. Apprezziamo il vostro lavoro di stimolo ma crediamo che sia utile essere trasparenti davvero e soprattutto coerenti e conseguenti. Aggredire la stampa non è una soluzione ma una reazione scomposta e anche tardiva. Rimaniamo a disposizione per qualunque altro vostro intervento”. Andrea Di Bella