Non si placano le polemiche sulla perdita dei finanziamenti che avrebbero ristrutturato e messo in sicurezza l’istituto comprensivo don Milani. Smascherate le menzogne dell’assessore Coluccio carte alla mano.
Pubblichiamo la nota di precisazione dei consiglieri Mariabarbara Benfatto e Francesco Borzì:
«La menzogna è un atto a due lati. Uno ha il volto della persona che mente e l’altro il volto della persona a cui viene mentito. Non sempre la seconda è la vittima.
Anzi nulla è più pericoloso di un mentitore che non sa di mentire, perché le sue azioni perdono ogni contatto con la realtà. Verità e menzogna, buona fede e mala fede si confondono nella sua mente fino a diventare indistinguibili.
Questo è quello che pensiamo sia accaduto all’assessore Coluccio quando in un’intervista in merito al finanziamento perso di 5 milioni di euro dichiara che “i finanziamenti si perdono solo quando arrivano e non si spendono”. Anche il cittadino più sprovveduto è consapevole che se si reca in un’agenzia per ottenere un finanziamento se non firma il contratto il finanziamento non parte. Questo è quello che è successo a Paternò con i fondi del PNRR destinati all’ex 4°Circolo didattico. Chi doveva firmare, non l’ha fatto e non ci sono giustificazioni logiche e politiche che possano sostenere la mancata sigla di un accordo di concessione che avrebbe consentito da un lato la messa in sicurezza del plesso scolastico, dall’altro avrebbe garantito stabilità e qualità ai bambini, alle famiglie e agli insegnanti e agli operatori che svolgono la loro attività all’interno di quella scuola.
Vogliamo ricordare inoltre all’assessore che la dichiarazione per cui un responsabile di settore “assicura “ che non c’è debito fuori bilancio a seguito di una determina dirigenziale di affidamento diretto dei servizi di architettura e ingegneria relativi al progetto di messa in sicurezza di una scuola, che viene regolarmente portato a compimento, equivale verosimilmente ad “assicurare” o che i progettisti hanno lavorato pro bono, cosa alquanto strana tenuto conto degli impegni di spesa, nel complesso euro 162.569,72, o che gli stessi saranno pagati di tasca propria.
Tornando ai due lati della menzogna, sicuramente il volto di chi la subisce è quello di una intera comunità, per una volta avremmo voluto che questa non fosse la vittima».