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Nel servizio di Mary Sottile per Ciak Telesud vi è l’ulteriore atto d’accusa della capogruppo di Diventerà Bellissima, Mariabarbara Benfatto che non lascia ma raddoppia, verso un’amministrazione che oggi cede alla paura di essere cancellata dall’antimafia e non solo per le cosiddette infiltrazioni mafiose, che a quanto riporta La Sicilia e come si legge nelle carte d’accusa della magistratura, potrebbe essere in re ipsa con la nomina ad assessore di Salvatore Comis, presunto collegamento tra la giunta e la consorteria criminale, come sostenuto dalla Procura, oltre alla promessa di assunzione di alcuni “picciotti” in cambio di voti per il sindaco nelle elezioni del 2022 che videro proprio Nino Naso eletto a sindaco. Non siamo noi a scriverlo ma gli inquirenti.
La consigliera Mariabarbara Benfatto, raggiunta da noi, ci ha rilasciato alcune affermazioni in ordine alla richiesta di redazione di un documento unitario che affermi che a Paternò non vi siano infiltrazioni mafiose così come richiesto da questa amministrazione, circostanza questa confermata dal presidente del consiglio Marco Tripoli.
«La dichiarazione di assenza di infiltrazioni mafiose non può essere autocertificata -afferma MariaBarbara Benfatto-. Pertanto, non riteniamo opportuno firmare alcun documento unitario, né per contestare l’ispezione, né per dichiarare l’assenza di infiltrazioni mafiose. Accogliamo con favore l’arrivo della Commissione antimafia e siamo pronti a collaborare per fare chiarezza, dall’altro, rifiutando qualsiasi manovra ipocrita che possa servire a qualcuno per coprire eventuali ombre sfruttando la nostra credibilità, costruita con coerenza e impegno, -continua MariaBarbara Benfatto – non spetta a noi certificare, come detto, l’assenza di infiltrazioni mafiose, questo è compito degli organi preposti. È arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, senza più nascondersi dietro falsità e opportunismi, senza posizioni ipocrite di finta opposizione, noi non siamo e non saremo mai complici di qualcuno. Siamo per la verità». Aspettiamo di ricevere ulteriori informazioni su nomi, fatti e circostanze.
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Ma il tema non è solo antimafia, dicevamo, in quanto le attenzioni degli ispettori prefettizi sono rivolte con veemenza e attenzione, anche, verso la regolarità messa in pratica da questa amministrazione, nel campo dei lavori pubblici. E proprio su questo tema che la capogruppo Mariabarbara Benfatto dedica un’ulteriore attenzione particolare nell’intervista che sopra riportiamo, alle affermazioni pesantissime dell’assessore alla legalità Giuseppe Torrisi, il quale ha affermato in pieno consiglio, senza dubbi ne incertezze, che i lavori pubblici non solo non vengono completati ma che gli stessi vengono incrementati da importi non dovuti, dandone, così ha detto, le responsabilità ai funzionari il cui rapporto con l’amministrazione è improntato al “volemose bene”. Tali oscure dichiarazioni sono condite dal fatto che non è mai stato chiarito, mai risposto a quali particolari fatti si riferisse e chi sarebbero i responsabili di questi gravissimi fatti denunciati in consiglio. Questa non è trasparenza, e fa pensare che ci sia poca legalità (?). Da qui si dovrebbe partire nell’analisi ispettiva. E statene certi che se dovessero emergere criticità, gli ispettori invieranno queste alla Procura della Repubblica per la contestazione degli eventuali reati. Mafia o non mafia.
Ecco il servizio di Orazio Caruso per VideoStar, sul tema: