«Grazie, per aver ascoltato, per aver compreso, per aver reso le scelte condivise. Grazie per aver accudito il nostro patrimonio con affetto paterno. Grazie per aver dato voce alla gente, alle associazioni, ai movimenti. Grazie anche alla politica, ai consiglieri comunali, alle istituzioni. Grazie a tutti». Così una esternazione dell’Archeclub Locale allorquando ha visto l’apertura del cantiere in piazza della Regione a Paternò.
I cittadini si lamentano quando le varie amministrazioni non sono decisioniste dilatando le questioni alle kalende greche e quando se ne trova qualcuna, convinta delle proprie idee e va avanti, rispondendo con i fatti alle parole, la si apostrofa come “tiranna”.
I detrattori hanno parlato di smantellamento della fontana, indiscriminatamente, della distruzione delle opere, ma tutto questo, stando alla foto diffusa del progetto definitivo, non sembra essere uno smantellamento, bensì, di una rimodulazione, si toglie solo la vasca, le opere non vengono toccate, e pare’ guardando la foto, che attorno ci siano dei zampilli che però, dicono i tecnici redattori, non saranno invasivi rispetto ai mosaici e le sculture.
Andreotti, dall’aldilà (ma che intervisteremo), che ha inaugurato l’opera nel 1972, potrà stare tranquillo rispetto alla catastrofe annunciata e sostenuta dalle forze politiche della coalizione “stelle multicolor”, avversa a Naso. Sospetto?
Ora noi, che non siamo certamente sostenitori del sindaco attuale, analizziamo i fatti. Riteniamo che far polemica per la polemica ci sembra un’azione politica sterile e fine a se stessa… “sempreché” la foto di cui sopra ritragga fedelmente la realizzazione finale. That’s all folks!
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