Ci siamo posti dieci domande per comprendere il disastro annunciato dei contratti di quartiere, un vulnus che pesa sul comune di Paternò e che potrebbe portare anche al default delle finanze pubbliche. Domande alle quali abbiamo risposte, ma che non siamo certamente noi a doverle svelare.
E decidiamo, dato che l’amministrazione, in nome della trasparenza, non risponderà mai, di rivolgere queste anche al consiglio comunale, che rappresenta la città intera e che ha l’obbligo della vigilanza sull’amministrazione, di uscire dall’inedia atavica e mettere in campo una azione ispettiva, che diradi le nubi e che consenta alla città di sapere la verità. Il silenzio è complice.
1. chi sono i progettisti? chi il direttore dei lavori?
2. qual’è l’importo dei lavori da progetto?
3. quali sono le cause dell’interruzione dei lavori?
4. quale opere erano comprese nel progetto complessivo? Parco, residenze, strade, centri culturali?
5. quali di queste sono concluse e consegnate alla collettività?
6. quale procedura è stata utilizzata per il conferimento dell’incarico di progettazione e direzione?
7. ci sono stati ricorsi nell’aggiudicazione della direzione lavori? Se si con quali implicazioni sul piano economico e della regolare procedura?
8. quando era prevista la fine dei lavori?
9. i fondi, se non si consegnano le opere, devono essere restituiti integralmente all’ente erogatore, a quanto ammonta il debito con l’impresa?
10. i responsabili per le eventuali cause da addebitare a carenze progettuali? alla direzione dei lavori? all’impresa? alla stazione appaltante? quali saranno le eventuali conseguenze del disastro annunciato?