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🗻 PARCO DELL’ETNA, GIOVANNI RIGGIO È IL NUOVO COMMISSARIO

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l’Etna,  noto ai Catanesi come “a Muntagna” è il vulcano attivo più alto d’Europa, uno tra i più attivi del globo. Grazie ai suoi 2700 anni di attività eruttiva, l’altezza massima del cono vulcanico oggi supera i 3300 metri di altitudine su circa 45 km di diametro di base. E tali dimensioni lo rendono il vulcano terrestre più imponente d’Europa e dell’intera area mediterranea

Il sito ha una eccezionale valore universale e per questo dal 2013 l’Etna è entrato a vele spiegate nella World Heritage List, la lista del Patrimonio dell’Unesco, divenendo non più patrimonio catanese e siciliano, ma mondiale. La motivazione del riconoscimento è che rappresenta “una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre e di caratteristiche geomorfiche e fisiografiche significative”.

Il Monte Etna, quindi, oltre ad essere  uno dei vulcani attivi più studiati e monitorati al mondo riveste un’importanza scientifica e culturale globale, per la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienze della terra, ma rappresenta anche il complesso montuoso più elevata d’Italia a sud delle Alpi, la più alta dell’area centromediterranea e di qualsiasi isola mediterranea.

La notorietà, l’importanza scientifica e culturale e il valore educativo dell’Etna e dell’ampio territorio in cui insiste sono di importanza globale, universalmente riconosciuta anche dall’UNESCO.

Il monte Etna, e la più ampia zona che lo circonda, in cui ricadono 20 comuni (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Santa Maria di Licodia, Sant’Alfio, Trecastagni, Viagrande, Zafferana Etnea) ha una superfice complessiva di 59.000 ettari ed è gestita dall’Ente regionale Parco dell’Ente, che ha sede a Nicolosi, presso  l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena.

Il Parco dell’Etna è stato il primo ad essere istituito tra i Parchi siciliani, fin dal 1987, ed ha il compito primario di proteggere un ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa e di promuovere lo sviluppo ecocompatibile delle popolazioni e delle comunità locali.

La notizia, di questi giorni, è che presso l’Ente Parco dell’Etna c’è stato un avvicendamento nella gestione. Lascia la guida del Parco il dott. Ninni Lo Dico a cui subentra il dott. Giovanni Riggio.

Dal curriculum pubblicato sul sito istituzionale dell’Assessorato regionale del Territorio ed Ambiente, che ha disposto la nuova nomina, emerge che il nuovo commissario straordinario (si tratta infatti ancora di una gestione straordinaria) è un navigato amministratore di enti e società del sottobosco pubblico regionale, con esperienze sia in management pubblico che in gestione di politiche di pianificazione territoriale, in ambito energetico, ma anche di fruizione del patrimonio forestale a fini sociali. Quindi a bene vedere competenze ed esperienza non sembrerebbero mancare. In provincia di Catania, tra l’altro, è già conosciuto per avere guidato le Terme di Acireale e l’IPAB Bellia di Paternò.

Il Parco dell’Ente ha una ruolo importantissimo nella tutela del territorio ad esso affidato, e di salvaguardia della biodiversità ivi presente, ma ha anche un ruolo nella promozione  di uno sviluppo eco-compatibile e sostenibile delle comunità locali, al fine, da un lato, di preservare l’equilibrio dell’ecosistema vulcanico, unico e fragile, ma dall’altro, di sostenere la pianificazione di una fruizione rispettosa delle aree intorno al vulcano Etna, che è meta di circa 4 milioni di visitatori l’anno.

Visitatori, non solo turisti nell’accezione più comune del termine, provenienti da tutto il mondo, che si recano sull’Etna innanzitutto per il Vulcano e per assistere alle sue eruzioni, per fini scientifici ma anche culturali e ludico ricreativi, ma anche per vivere una emozione fatta di una pluralità di luoghi magici, sentieri unici, panorami mozzafiato, gustando prodotti enogastronomici tipici come la pizza fritta ed il miele di Zafferana Etnea, i pistacchi di Bronte, i vini e le birre artigianali prodotte nel territorio etneo, le meline dell’Etna di Adrano e Pedara, le fragole di Maletto, i funghi di Linguaglossa, le mele di Ragalna, ma anche il pecorino siciliano, i fichi d’india, le ciliegie, gli agrumi, il cavolfiore nero, e tanto altro ancora, che rappresenta una sintesi perfetta dell’abbondanza, della varietà e dei sapori decisi espressione della parte più orientale e ricca di varierà, sapori e profumi, della Sicilia.

Il Parco dell’Etna è indubbiamente una istituzione regionale che riveste, quindi, un ruolo fondamentale per dare al Vulcano Etna, all’enorme area che lo circonda, alle comunità locali che ne sono parte, ma invero a tutta la Sicilia, di cui l’area dell’Etna è patrimonio, opportunità di sviluppo sostenibile, in cui far convivere, in armonia, la tutela ambientale e la salvaguardia delle biodiversità, con la crescita economica, col proliferare di eventi culturali attraverso cui rafforzare il legame fra arti espressive ed ambiente e una fruizione turistica che si auspica sempre più numerosa ma sempre più rispettosa dei luoghi e delle sue peculiarità,  generando una integrazione socio culturale proficua.

Per questo auspichiamo che il nuovo commissario riesca a creare le necessarie sinergie tra tutti gli attori coinvolti nella tutela, salvaguardia e sviluppo del Parco, facendosi portavoce presso la Regione Siciliana della necessità di generare un focus di attenzione ed un proliferare di iniziative verso l’area del Parco dell’Etna, affinchè questo straordinario patrimonio ambientale, ben gestito, contribuisca allo sviluppo dell’intera isola.

Purtroppo registriamo che negli ultimi anni i numerosi, e talvolta troppo brevi, avvicendamenti alla guida dell’Ente Parco dell’Etna (numerosi i presidenti/commissari e direttori che si sono avvicendati) non hanno consentito di poter effettuare una programmazione efficace, e di qualità, ed una attuazione puntuale di iniziative ed attività, con ricadute significativamente positive. Confidiamo che si possa presto assistere ad un cambio di rotta e che le ultime, recenti, scelte dell’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente, possano imprimere una svolta, di cui sembrerebbero esserci tutti i presupposti.

Abbiamo chiesto al nuovo commissario un intervista che auspichiamo possa rilasciare a breve, cosi da darci modo di comprendere meglio quale è la sua mission e quali le attività che intende porre in essere per far raggiungere al Parco dell’Etna gli obiettivi auspicati.

Nell’attesa noi, come sempre, vigileremo e racconteremo, come nostro costume, con quel pizzico di feroce ironia che ci contraddistingue, ciò che succede, anche presso l’Ente Parco dell’Etna, cosi come già fatto presso numerosi altri Enti regionali, per dare merito a chi dimostra buon senso, capacità, efficienza ed efficacia, con spiccata attenzione alla legalità, e per bastonare chi dimostra inerzia, disaffezione, o ancor peggio mala gestio, nella conduzione della cosa pubblica.