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NASONINO IL SINDACO SPOT

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NasoNino è il sindaco spot. Una propaganda che è francamente abusata, distante dalla “real politik”. Forza le notizie, propaganda l’irreale. Ecco perché sommiamo la sua immagine alla sigla “A LAPA”. Lo immaginiamo come un venditore ambulante che vende solo roba avariata alla gente inconsapevole. 

Ecco, a proposito, cosa afferma Francesco Finocchiaro in un suo recentissimo articolo: «Sono a confronto due differenti visioni: chi prende atto dell’inefficacia delle azioni amministrative e chi difende il proprio operato, sbandierando carte (insieme al presidente del Paternò Calcio, Mazzamuto, che presta la propria immagine per lo spot pubblicitario, miserrimo, del sindaco- ndr). La posta in gioco non è solo il futuro dell’impianto sportivo ma l’acquisizione dei numerosi elettori-tifosi (non solo loro – ndr) e il loro sostegno all’una o all’altra parte. Non è una partita di calcio, né una gara di solidarietà, ma una corsa ad accaparrassi i favori di una parte consistente della tifoseria locale, influente e determinante […] La politica dovrebbe essere capace di “scegliere”, di programmare, di gestire. Dovrebbe anche essere cosciente della complessità di alcuni temi progettuali e non accontentarsi delle uniche cose che ha sottomano. Non riuscire a vedere oltre la tribuna, pensare esclusivamente all’oggi, compromettendo il futuro non è accettabile; accontentarsi senza guardare oltre, è un limite politico ormai consolidato. Oggi parliamo di un impianto da trasformare, che ha mostrato tutti i suoi limiti, già nella sua stessa concezione iniziale, molti anni fa. La stessa piccola visione, avulsa dal contesto, piccina e improvvisata, si ravvede nella sua odierna trasformazione. Come se gli attori della trasformazione facessero parte della stessa famiglia tecnico-culturale. Serve un cambio di prospettiva e speriamo che gli imprenditori e Ivan Mazzamuto facciano tesoro dell’intelligenza imprenditoriale di Ross Pelligra. Sarebbe il momento giusto (come affermato dal presidente della commissione consiliare sport e turismo Giovanni Piana e della consigliera Mariabarbara Benfatto – ndr) . I tifosi possono sognare ma devono uscire dalle sabbie mobili e guardare verso modelli più realistici. I fondi pubblici servono alle piccole strutture per la gente. Bisogna spostare la visuale del confronto coinvolgendo non solo i tifosi ma la città, perché certe scelte non possono essere fatte dentro le stanze chiuse del palazzo; per questo è necessario il dibattito pubblico preventivo; qualcuno la chiama partecipazione. Forse la “chiama” ma non la “pratica”. E all’improvviso piovono progetti dall’alto di cui non si conosce nemmeno l’autore vero».