Conferenza programmatica del progetto “MONTETNA abitare il vulcano, memorie tecniche e natura”.
L’Ente Parco dell’Etna, col patrocinio dell’Assessorato regionale del Territorio ed Ambiente, il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana, la Fondazione Federico II ed il supporto operativo dell’Archeoclub d’Italia, ha organizzato, e sta per dare attuazione, ad una serie di iniziative volte al potenziamento ed alla valorizzazione dell’area in cui insiste il Parco dell’Etna, ed alla divulgazione delle peculiarità del sito Monte ETNA – Patrimonio dell’UNESCO.
Il sito “Monte Etna” è stato iscritto nella World Heritage List in base al Criterio VIII tra i dieci indicati nelle Linee Guida operative per l’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale. Secondo tale criterio, il sito di eccezionale valore universale deve “costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative”.
In particolare l’idea è quella di garantire la salvaguardia di un quadro complessivo di manufatti – ormai diventati parte del paesaggio – fatto di rovine e ruderi sparsi per l’intero territorio etneo.
Infatti nei secoli si è costituito lungo il territorio del Parco un patrimonio diffuso di fabbriche – oggi – in gran parte dirute e in rovina; piccole case, magazzini, stalle, rifugi, persino antichi monasteri e palmenti, abbandonati, degradati, destinati a sparire o peggio ancora trasformati secondo logiche che ne snaturerebbero il senso.
L’ente Parco dell’Etna, in ragione della propria mission, anche autorizzativa, con il progetto “MONTETNA abitare il vulcano, memorie, tecniche e natura”, si propone di avviare una riflessione specialistica e multidisciplinare, per creare un catalogo di suggerimenti e buone prassi, da rendere disponibili per chi vuole vivere il territorio del parco in armonia con esso e nel rispetto delle motivazioni che hanno consentito al Monte ETNA di essere inserito nella “World Heritage List”.
Quindi valorizzazione e fruizione del patrimonio immobiliare esistente guardando all’architettura ed alle tecniche costruttive tipiche del territorio etneo, nel rispetto della tradizione, senza per questo rinunciare alla modernità e all’innovazione, ma con la sensibilità verso quella modalità progettuali e architettoniche che possano enfatizzare la memoria, innovandola.
Il progetto intende partire dal rilievo e dalla modellizzazione dei manufatti nella disponibilità dell’Ente Parco dell’Etna, in particolare l’Ex Convento dei Benedettini, sua sede, il Palmento, destinato ad area museale, i ruderi della prima edificazione, le mura di cinta ed i serbatoi idrici, per creare un catalogo di buone prassi, che aspira a diventare guida nel restauro e ristrutturazione di immobili siti nell’area del Parco.
Il progetto consta di:
una prima Conferenza Programmatica;
una attività laboratoriale (di ricerca, studio e prototipizzazione di un modello di sviluppo del Parco secondo il focus delle attività) e di workshop, con il coinvolgimento di più soggetti, attori del territorio (Università, Ordini Professionali tecnici, Esperti del Monte Etna e delle sue Peculiarità, CTS, Ispettorato Forestale, Sovrintendenza BB.CC.AA., Enti Locali, etc.);
una fase di disseminazione dei risultati, con conferenza finale e diffusione di una pubblicazione.
Prenderanno parte ai lavori Il Presidente dell’ARS, l’Assessore regionale del Territorio ed Ambiente, la deputazione del territorio, i rappresentati dei 20 comuni del Parco dell’Etna, il Sindaco della Città Metropolitana, i rappresentanti dell’Università, degli ordini professionali di Architetti, Ingegneri e i cittadini del territorio.
Il Commissario Straordinario
Giovanni Riggio