RENZI SI SCAGLIA CONTRO L’EX PM DI “MANI PULITE” CHE, OSPITE DI “PIAZZAPULITA”, HA DETTO “L’ERRORE ITALIANO È SEMPRE STATO QUELLO DI DIRE: ASPETTIAMO LE SENTENZE” – DA “ITALIA VIVA” ARRIVA UNA GRAGNUOLA DI AFFONDI: “PER I GIUSTIZIALISTI BASTA LA CONDANNA MEDIATICA. ASPETTARE LE SENTENZE SI CHIAMA CIVILTÀ”, “NON BUTTIAMO A MARE SECOLI DI CULTURA GIURIDICA PER FAVORIRE LA “PRESUNZIONE” DI DAVIGO”
DAVIG
«L’ errore italiano è sempre stato quello di dire: “aspettiamo le sentenze”. Ma se invito il mio vicino a cena e lo vedo uscire con l’ argenteria nelle tasche per invitarlo di nuovo non sono costretto ad aspettare la sentenza della Cassazione. E se è stato condannato in primo grado per pedofilia, io, in omaggio alla presunzione di innocenza, gli affido mia figlia di 6 anni perché l’ accompagni a scuola?».
MATTEO E TIZIANO RENZI
Piercamillo Davigo, l’ex pm di Mani Pulite ora consigliere Csm, aveva spiegato così giovedì, a Piazzapulita , su La7 , la differenza tra sospetto («una cosa che viene in mente a qualcuno») e gli indizi («elementi oggettivi che aspettano di essere valutati»). Sottolineando che la «prudenza è una virtù cardinale» al pari della giustizia. E dopo aver respinto la qualifica di giustizialista («balla inventata da esperti di comunicazione per evitare di difendersi nel merito delle accuse») aveva puntato il dito verso i politici («Siccome restano tutti al loro posto fino a che arrivano i carabinieri, allora è un problema»).
GENNARO MIGLIORE FOTO DI BACCO
E, immediate, dalla politica, sono tornate a divampare polemiche che hanno investito lui e la magistratura. Anche da parte di chi, nei giorni scorsi, aveva sopito l’ anima garantista per attaccare le toghe sulla base delle intercettazioni delle chat di Luca Palamara, ex capo Anm e consigliere Csm accusato di corruzione.
«Davigo fa paura», scrive su Facebook Matteo Renzi, leader di Iv. E aggiunge: «Per i giustizialisti basta la condanna mediatica. Aspettare le sentenze non è un errore: si chiama civiltà». «Non saremo mai disponibili a buttare a mare secoli di cultura giuridica per favorire la “presunzione” di Davigo», rincara il deputato Iv, Gennaro Migliore. Sulla stessa linea l’ ex renziano, capogruppo dem alla Camera, Andrea Marcucci: «Davigo fa tremare i polsi». E il pd Stefano Ceccanti, twitta: «Leggo Davigo» e penso ad Aldo Moro e Giovanni Leone «che hanno lavorato sull’ articolo 27 della Costituzione basandosi sul principio opposto».
ANDREA MARCUCCI MATTEO RENZI 1
«Se sono sinceri, e non parlano a titolo personale ma a nome di Iv e Pd, allora forse ci sono i numeri in Parlamento per approvare una riforma della giustizia», fa notare la forzista Elvira Savino. Mentre il responsabile giustizia alla Camera, Enrico Costa sorride: «È molto divertente leggere le dichiarazioni di esponenti della maggioranza scandalizzati dalle parole di Davigo… Visto che il Guardasigilli è uscito trionfante dal Senato grazie alla loro fiducia». «La negazione del principio della presunzione di innocenza è l’ anticamera della “giustizia del popolo” o della “giustizia fai da te”», attacca Simona Viola di +Europa.
STEFANO CECCANTI
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