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MALAGIUSTIZIA “LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA”. LA NOTA DI ALBERTO CARDILLO

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Una tormentone che affonda, appunto, nella storia dei tempi. Nel 1992 parte lo smantellamento della partitocrazia e il progetto della presa del potere, del partito unico collateralr alla casta, il PCI. 


Poi fu Berlusconi a fare andare a gamballaria la pseudo-rivoluzione del sistema, con la propria vittoria alle elezioni. sconfiggendo la “gioiosa macchina di Achille Occhetto. 
Ma i pasdaran della (in) giustizia non si sono fermati mai, era la sinistra, o pseudo tale, a dovere governare, attaccando prima Berlusconi, in ogni forma, poi, è storia recente, palesata dalle intercettazioni inter-loro, impedire a Salvini in questo caso, di potere proseguire nel fare politica e possibilmente vincere col voto popolare, “anche se ha ragione dobbiamo attaccarlo”.

Poi c’è da aggiungere che la lottizzazione non è fine a se stesa, non solo è per motivi carrieristici dei magistrati, ma dietro questa c’è l’occupazione manu militari del territorio per fini di esclusivo potere e condizionamento politico. Non lo diciamo arbitrariamente noi, lo abbiamo letto nelle chat.

Infatti, poco opportunamente, qualche giorno fa, uno degli attori della rivoluzione strisciante del recente passato,  Giancarlo Caselli, sollecitava i suoi ex colleghi a fare in fretta a proporre concordemente l’AUTO-riforma, prima che la politica possa fare da sola, spogliandola così ancora una volta dalle proprie prerogative costituzionali. È eversione?

Chiarissimo il pensiero eversivo, essere non solo indipendenti nella loro funzione, ma assorbenti di tutti i poteri dello stato, anche quello legislativo, mentre ancora c’è un ministro appecorato e una maggioranza giallo-rossa e prima che il popolo possa esprimersi.

Dimentica il buon esternatore Caselli che il clima nella società è mutato, malgrado la compiacente associazione a …………, con alcuni giornalisti compiacenti informatori, della grande stampa.

Questa nostra riflessione è stata ispirata da un post puntuale di ALBERTO CARDILLO, che ci ha fatto riflettere. Cardillo in maniera molto chiara espone, sinteticamente in modo chiaro ed efficace:

Non poteva non sapere, questo fu l’assunto principe con il quale il leader del Psi, Bettino Craxi, fu liquidato per sempre insieme al suo partito.

A ciò vanno sommate centinaia di arresti preventivi di soggetti rivelatisi innocenti, alcuni dei quali morti suicidi.

Ovviamente il sistema di corruzione c’era -come c’è oggi- ma fu il sistema di rappresentanza democratico-politica ad essere distrutto, non la corruzione. 

Che il capo di quel pool dal quale partì la c.d. Tangentopoli poi diventò capo di un partito alleato del Pci-Pds-Ds-Pd, è storia nota.Stamane sentivo alla radio il procuratore Spataro dire che non vi è nulla di grave nel leggere intercettazioni di un magistrato -di vertice- che affermi l’idea che il ministro dell’interno, oltre ad essere un escremento, vada fermato. 

Come se questa affermazione non esca dalla bocca di un soggetto appartenente ad una Istituzione in grado di togliere financo la libertà e l’onorabilità di una persona o di un gruppo di persone.
In questo quadro i 5 stelle confermano la loro intenzione di mandare a processo Salvini, che all’epoca dei fatti contestati governava con loro, con il Pd all’opposizione.
Tutto regolare in Italia, come negli ultimi 30 anni, d’altronde”.


qtsicilia@gmail.com