Oltre a leggere l’interessante analisi fatta sulle pagine di oggi da “Il Riformista”, registriamo stamattina alcune considerazioni di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, ex PM in Calabria. Chi meglio di lui può chiarire cosa è la casta delle caste e come vengono striturati avversari, nemici, politici, cittadini:
«Molti dei più stretti collaboratori del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede si sono dimessi.
Andrea Nocera, capo dell’Ispettorato – ufficio che svolge inchieste e accertamenti disciplinari sui magistrati – si dimette perchè indagato per corruzione.
Il direttore del dipartimento amministrazione penitenziaria Francesco #Basentini – scelto dal Ministro inopinatamente al posto dell’eccellente magistrato Nino Di Matteo, PM della trattativa Stato-Mafia – si dimettedopo lo scandalo di oltre 400 criminali, di cui alcuni al 41 bis, beneficiari degli arresti domiciliari a seguito di circolare del DAP emessa in piena pandemia da coronavirus.
Il capo di gabinetto Fulvio Baldi si dimette dopo il coinvolgimento nelle intercettazioni sul caso Palamara, magistrato indagato per corruzione dalla Procura di Perugia.
Si dimette il direttore generale detenuti Giulio Romano, autore della circolare in base alla quale pericolosissimi detenuti sono usciti dal carcere.
Dolo o colpa? Il cognome del Ministro fa propendere per la seconda opzione. Se però sei inadeguato al ruolo, il SISTEMA ti infila come una lama nel burro.
P.S. 1
Il dr. Basentini – del quale ebbi modo di interessarmi nell’indagine cd. Toghe Lucane mentre ero PM alla Procura di Catanzaro – quando effettuai nel giugno del 2007 alcune perquisizioni anche a magistrati per reati gravi, mi denunciò alla Procura di Salerno (procedimento archiviato per assoluta infondatezza).
Il nominativo del dr. Giulio Romano emergeva agli atti dell’indagine della Procura di Salerno, con riferimento a condotte relative a componenti del Consiglio Superiore della Magistratura. Il dr. Romano era membro della sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura. Ricordo un’intercettazione telefonica in cui un magistrato della direzione distrettuale antimafia di Potenza, da me indagato per fatti assai gravi, interloquiva con magistrati del #CSM sollecitando l’intervento nei miei confronti.
P.S. 2
Il dr. Giulio Romano è stato estensore della vergognosa sentenza disciplinare, presidente Nicola Mancino, in cui fui trasferito da Catanzaro e mi furono tolte le funzioni di Pubblico Ministero mentre ero arrivato al cuore del SISTEMA in cui diversi magistrati erano anelli fondamentali della catena criminale. Tolsero chi indagava su corrotti, corruttori e mafiosi e lasciarono al loro posto i magistrati collusi.
P.S. 3
Testimoniai ogni cosa alla Procura di Salerno, competente sui magistrati del distretto di Catanzaro. Accertarono la totale correttezza del mio operato e dimostrarono gravissimi illeciti commessi ai miei danni anche da parte di magistrati, con particolare riferimento ad interferenze criminali nelle indagini Toghe Lucane, Poseidone e Why Not di cui ero titolare. Quando i pubblici ministeri di Salerno eseguirono perquisizioni nei confronti di indagati eccellenti furono fermati anche loro. Puniti e trasferiti. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara – segretario Giuseppe Cascini – disse “il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi”. Frase sinistra. Il CSM, presieduto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sospese il Procuratore della Repubblica di Salerno dr. Apicella e trasferì i due Sostituti, dr. Verasani e dr.ssa Nuzzi. Uno dei magistrati della Procura Generale della Cassazione che si occupò dei profili disciplinari con riferimento alle indagini di Salerno era il dr. Riccardo Fuzio. Poi divenuto Procuratore Generale della Cassazione e recentemente dimessosi per il coinvolgimento nelle indagini condotte dalla Procura di Perugia.
P.S. 4
Eravamo arrivati al cuore del sistema criminale che operava nel cuore dello Stato. Eppure nelle decine di interrogatori e testimonianze da me rese alla Procura di Salerno ci sono fatti illeciti gravissimi mai più investigati e nominativi di persone che ancora oggi ricoprono ruoli di primo piano, anche nella magistratura.
Il Ministro del grido “onestà, onestà” è stato davvero sfortunato.»
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