Marcos García Rey, autore dell’articolo pubblicato sul giornale Abc è un giornalista investigativo freelance. Fa parte dell’International Consortium of Investigative Journalists e coordina il master di giornalismo investigativo co-organizzato dall’Università Rey Juan Carlos e da Unidad Editorial. Oggi la sua inchiesta sta facendo tremare il Movimento 5 stelle: se dovesse essere confermato che a Gianroberto Casaleggio è stata consegnata una valigetta con 3,5 milioni di euro in contanti, potrebbe essere la fine dell’ultimo bastione della diversità dei Cinquestelle. Dopo le reazioni dei grillini, conferma tutto.
ECCO LA INTERVISTA:
García Rey, sei certo che questi 3,5 milioni di euro sono arrivati al Movimento 5 stelle?
«Sì, e se occorrerà sarò pronto a dimostrarlo in tutte le sedi opportune. Non so se ci siano stati altri flussi di denaro, ma per quanto riguarda i 3,5 milioni di euro più fonti dirette mi hanno confermato che sono arrivati nelle tasche dei 5 stelle».
Sei stupito dalla reazione che ha suscitato il tuo articolo?
«Capisco che in Italia questa notizia stia creando molto scalpore perché riguarda un partito di governo, ma in Spagna e negli altri Paesi no. Anche perché, almeno per quanto mi riguarda, il comportamento del Venezuela in questa vicenda non mi stupisce».
Come mai?
«Negli anni in cui Chavez poté approfittare di ingenti risorse derivanti dalla vendita del petrolio, sappiamo che lui e il suo governo favorirono i movimenti politici affini al socialismo. Non è successo solo in Italia, ma in molti altri Paesi. Per esempio ci sono indagini della polizia sul trasferimento di denaro dal Venezuela a movimenti politici in Argentina».
Davide Casaleggio e Vito Crimi hanno bollato il tuo pezzo come «fake news» e hanno annunciato una querela.
«Sono molto tranquillo, non pubblicherei mai qualcosa del genere senza verifiche. Nella mia vita ho ricevuto diverse azioni legali a mio carico, ma non ho mai perso una causa. Ribadisco, la mia tranquillità è estrema: riceverò attacchi tanto dal Movimento 5 stelle quanto dal governo venezuelano, ma sono abituato a lavorare sotto pressione».
Da dove è partita la tua indagine?
MARCOS GARCIA REY
«Mi è arrivato un documento che racconta una storia. Quella storia l’ho interpretata per i lettori, consultando tutte le mie fonti. Non ho dubbi che questa valigetta con i contanti sia arrivata in Italia attraverso il consolato di Milano e che Di Martino, il console, ha fatto da intermediario tra il governo di Hugo Chavez e il Movimento 5 stelle. Ho pubblicato il documento, ma ho altre prove che ciò che è scritto in quel documento sia verità».
Il console Di Martino dice che quel documento è falso.
«Ho le prove, invece, che quel documento sia vero e che Di Martino abbia fatto da intermediario. Il console rientra nella vicenda perché era la voce del governo di Chavez in Italia e lui senz’altro sapeva del dialogo tra Venezuela e 5 stelle. La valigetta con i 3,5 milioni di euro è passata per il suo consolato».
A questo proposito, il console si difende sostenendo che fosse impossibile per lui, arrivato da un paio di mesi in Italia, avere dei legami con i 5 stelle.
«Capisco il suo tentativo di difesa, ma io ho le mie fonti che dicono il contrario. Quello che è sotto gli occhi di tutti, oggi, è che nel tempo ci sono state molte relazioni tra il Movimento 5 stelle e il Venezuela».
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