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LE MILLE BOLLE BLU A PATERNÒ. Di Francesco Finocchiaro

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Un tema cavalcato da tempo sul quale abbiamo scritto e proposto anche un sondaggio, dove hanno risposto 5.972 cittadini che hanno manifestato il proprio disappunto, non tanto per le strisce blu in se stesse,  ma per le  modalità con le quali sono state regolamentate “ad muzzum”. E mentre le forze politiche parlano a se stesse, organizzando conferenze che incidono poco o niente  anziché fare azioni concrete e decise di dissenso, in alcuni studi legali, i cittadini, le associazioni, iniziano a pensare ad una class action per contestarne concretamente le legittimità.
Riportiamo di seguito l’articolo di Francesco Finocchiaro che per conto del Corriere Etneo che affronta il tema caldo:

«Sono in tanti a criticare questa soluzione, dai singoli cittadini ai partiti politici. Com’è ovvio che sia, i social sono invasi da foto, commenti, battute. Un album ricco di immagini che colleziona tutte le incongruenze che via via vengono alla luce. Alcune sono così surreali e improbabili che sembrano quasi uno scherzo.

Mille bolle blu a Paternò: la politica sui parcheggi è sfuggita di manoLa città è disorientata e non nasconde il disappunto per questo progetto. Non significa che non condivide l’istallazione delle strisce blu – strumento necessario – ma ne contesta le modalità attuative. Contesta la sua ideazione, realizzazione e comunicazione. Praticamente una bocciatura totale. Facendo emergere dubbi e perplessità sulla sua genesi che rimane avvolta nel mistero e il silenzio totale dell’amministrazione comunale e della ditta concessionaria non aiuta certamente.
Sono più le domande che le certezze in questa vicenda e proviamo a individuarne alcune. Esite un Piano Urbano del Traffico (PUT) all’interno del quale sono individuate tutte le strategie necessarie per gestire la mobilità, perché da questo strumento deriva il progetto“strisce blu”. Esiste una planimetria dettagliata dove sono state individuati gli stalli blu, considerando tutte le possibili implicazioni e ricadute? Esistono tutte le approvazioni degli enti coinvolti all’azione decisionale e autorizzativa? Chi sta monitorando e controllando l’andamento dei lavori? Cosa prevede il contratto che concede a un privato la gestione del suolo pubblico? Sono alcune delle domande che andranno fatte e aggiungerei che andavano fatte. Chi ha approvato il piano delle strisce blu e il contratto allegato?
Dicevamo pensate male. Nel senso che non abbiamo risolto il tema della mancanza dei posti auto in città, specie nelle zone commerciali. Mancando il PUT non sappiamo nemmeno in quali zone intervenire, stiamo operando in maniera approssimativa, scherzosamente diremo a “Naso”. Aree pedonali, zone di carico e scarico, donne in gravidanza, portatori di handicap, auto elettriche, residenti, parcheggi scambiatori, noleggio bici e monopattini, tax sono alcuni dei temi che ad oggi sembrano non interessare il concessionario e quindi l’amministrazione comunale. Le strisce blu non sono uno strumento autonomo, attivabile a convenienza ma una delle tattiche urbane funzionali a gestire il tema della mobilità di una città. Sbandierarlo come soluzione è la prova che a chi governa non sono chiari i fondamentali della disciplina urbanistica. Se si fosse pensato e pianificato come vuole la normativa non avremmo parlato di tutto questo.
Pensato male e realizzato peggio. In questo senso siamo tutti stupiti. Stalli azzurri enormi, segnati a terra con geometrie imbarazzanti, collocate alla cieca, adiacenti agli incroci, sopra pavimentazioni sconnesse, con parchimetri piazzati come “girasoli” impazziti (perchéessendo alimentati con il sole, molti sono perennemente all’ombra), sopra le strisce pedonali, sopra le rampe dei portatori di handicap e potremmo continuare, a guardare le foto pubblicate dai cittadini. E la Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania è stata interpellata per l’autorizzazione? Visto che gli interventi tra segnaletica orizzontale e verticale e i parchimetri interessa aree di centro storico e di vincolo paesaggistico. Visti i precedenti (castello Normanno e fontana di piazza della Regione) abbiamo qualche dubbio. Verificare non è peccato.

Mille bolle blu a Paternò: la politica sui parcheggi è sfuggita di manoComunicato peggio. Oggi, le uniche notizie condivise con la comunità sono il calendario dei lavori relativi alla segnaletica orizzontale e le”pitture blu” come fosse un’opera cubista. Condite dalle sanzioni conseguenti al non rispetto dei divieti di sosta e in qualche caso il ritiro dell’auto nella lontana Gravina di Catania. Per il resto solo silenzio. Nessuno conosce niente. Tariffe, agevolazioni, app, modalità, ecc. per adesso solo immaginate. Solo nel 2023 alcune testate giornalistiche riportano dati e dubbi, poi il silenzio. In un mondo incui la comunicazione e la trasparenza è tutto per governare processi così importanti, nessuno parla, nessuno comunica, tutto molto spersonalizzato: come se avessero paura di assumersi la responsabilità politica di questa scelta.

Ma chi è il Concessionario? Da dove viene? Perché non è l’AMA? Perché stiamo esternalizzando tutto?
Cosa fare? Qualcuno protesta e contesta, qualcuno documenta sui social, qualcuno apre il dibattito (tardivo), qualcuno fa silenzio, qualcuno appetta, qualcuno spera, qualcuno gongola. Tutti a “balconare” (come dice Papa Francesco a quelli che rimangono a guardare passivi dal balcone); se mettessero le strisce blu sui balconi ci sarebbe una rivoluzione a Paternò.
Bisognerebbe avere il coraggio di dire stop. Fermiamoci un attimo e rivediamo ogni cosa. Ripartiamo dalla testa verso i piedi e non viceversa. Questo procedere a tentoni, per approssimazione, attraverso piccole furberie, tra le pieghe delle norme, mai avendo la visione d’insieme è il vero grande dramma di una città che sopravvive di stenti: politici, amministrativi, culturali, sociali ed economici.
Le mille “bolle blu” che stanno invadendo la città sono come le meduse a mare, sono la rappresentazione plastica di una sofferenza più ampia che tarda a finire. Fermatevi e ripartite con una nuova visione. Se invece di reagire apertamente e tutti, ci rifugiamo solo nel piantare fiorellini la domenica non andremo da nessuna parte. E capisco che tutto questo fa male, anche ai fiorellini che devono ancora crescere. E se riuscissimo ad abituarci a tutto, anche a queste strisce blu?». Francesco Finocchiaro