Tra marzo e aprile, quando ci trovavamo a fronteggiare la prima ondata di coronavirus, qualcuno si è approfittato del grande bisogno di mascherine in Italia. Quei dispositivi di protezione erano così preziosi e necessari in quel periodo che il commissario straordinario Domenico Arcuri stanziò un miliardo e 250 milioni di euro per averne 801 milioni da tre fornitori cinesi.
Solo che – secondo la procura di Roma – qualcuno ha cercato di cavalcare l’emergenza per trasformarla nell’occasione della vita. In particolare, come riporta Repubblica, i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria indagano su 72 milioni di euro di provvigioni sospette e per questo sono state anche perquisite la sede del commissario straordinario, quella della Protezione civile e le sedi di alcune società. L’ipotesi dei magistrati è traffico illecito di influenze e ricettazione e sono già quattro gli indagati.
Tra loro Francesca Romana Chaouqui, già nota alle cronache giudiziarie perché coinvolta nello scandalo Vatileaks. I pm l’accusano di ricettazione per aver intascato circa 230 mila euro da un altro indagato, Mario Benotti, giornalista Rai in aspettativa. Lei, però, si è detta estranea alla vicenda e ha spiegato di avere con Benotti solo rapporti professionali.
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