Dopo un anno dall’atto ispettivo presentato all’assessore regionale alle infrastrutture, dalla deputata Ersilia Saverino, finalmente e a seguito della nostra pubblica denuncia [link:LA STRADA DELLA VERGOGNA], l’assessore regionale ha risposto. Non dicendo nulla di più che ovvietà.
Adesso, e in attesa che ciò che ha detto l’assessore regionale sia effettivamente realizzabile nei tempi previsti e che sia tutto reale, vi sono alcuni rilievi che vorremmo porre all’amministrazione nasista:
- Il tracciato attuale corrisponde a quello originale?
- E se no, perché è stato modificato?
- Chi si è voluto favorire nel caso fosse così?
- Come mai non vi sono stati controlli in corso d’opera?
- Esiste una relazione geologica che certificava che quel terreno era idoneo alla costruzione della bretella?
- Perché dopo oltre dieci anni solo adesso viene posto il problema?
- L’opera è stata collaudata e consegnata al comune?
- Il comune ha incassato la fideiussione per la non regolare realizzazione dell’opera?
- Chi sono stati gli attori che nel corso degli anni hanno fatto finta di nulla?
- Chi i progettisti e il direttore dei lavori?
- Ci sono stati fatti cruenti a seguito del crollo della bretella?
Domande retoriche queste che per la notoria omertà dei soliti noti non avranno risposta. Noi però li poniamo in quanto gli inquirenti che ci leggono abbiano contezza di ciò che accade in questo comune, dove ricordiamo che sul tema dei lavori pubblici un assessore di questa giunta ha dichiarato nelle sedi ufficiali che vi sono lavori che non si completano mai e che alle ditte vengono corrisposte somme non dovute. Accendiamo il dibattito con la città e facciamo venire fuori le verità nascoste.