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IPAB, RIFORMA SUBITO

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 Negli ultimi mesi, con i nostri articoli d’inchieste riguardanti gli enti regionali, abbiamo affrontato, tra gli altri, il tema delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza. Enti pubblici sottoposti a controllo e vigilanza della Regione Siciliana per il tramite dell’Assessorato regionale della Famiglia.

Prendendo spunto dall’avvio, da parte del Commissario Straordinario dell’IPAB Bellia di Paternò, della Liquidazione Coatta Amministrativa dell’Ente per eccessivo indebitamento ed insolvenza, abbiamo iniziato ad avventurarci in questo ambito, provando a capire che futuro possono avere le IIPPAB in Sicilia e quale sforzo sta facendo la Regione Siciliana per dare a pregevoli istituzioni una prospettiva.

Intanto apprendiamo che proprio in questi giorni l’Assessorato regionale della Famiglia è stato impegnato nel conferimento di un incarico ad un nuovo responsabile dell’Ufficio IIPPAB che dovrà occuparsi proprio di Opere Pie. Invero Il Dipartimento dopo una estenuante quanto inutile ricerca di dirigenti, adeguati e competenti, da incaricare, non avendo trovato il profilo adeguato, nonostante lenorme platea di dirigenti di ruolo, ha esteso l’ambito di ricerca ai funzionari della Regione Siciliana. 

Tra le migliaia di funzionari in organico e circa una quindicina di candidati che hanno potuto partecipare, stante le specifiche quanto ristrette “caratteristiche” professionali ed esperenziali richieste dal bando, è stato scelto, per merito ovviamente, il funzionario più vicino e fidelizzato del Dirigente Generale del Dipartimento della famiglia, Antonio Giannettino, che notoriamente dispone, altresì, di indiscutibili apprezzamenti anche “politici” sia presso il piano dell’Assessore che presso alcune stanze del potere parlamentare regionale, essendo stato tra l’altro anche candidato alla carica di sindaco in un comune palermitano, sebbene senza successo.

 

Quindi con grande maestria è stata trovato un sapiente equilibrio tra “competenza” (una commissione di dirigenti ne ha valutato il profilo e quindi non possiamo che prenderne atto), ed appartenenza “politica”. Come abbiamo avuto modo si scrivere non abbiamo nulla contro l’appartenenza politica, confidiamo però che l’appartenenza non sia sudditanza, dipendenza ed ancor peggio immobilismo.

Il settore delle II.PP.A.B. è al collasso, e l’assessorato rischia di essere travolto dai contenziosi. Una scelta oculata e non di gattopardesca memoria è necessaria ed indispensabile per dare una svolta al settore e per superare lo stallo che si registra ormai da oltre 20 anni.


E’ ormai inderogabile una riforma delle II.PP.A.B. e altrettanto inderogabile uscire dal pantano in cui molti enti si trovano invischiati, avendo maturato debiti milionari ed  inefficienze, e quindi insolvenze e dissesto. 

Come abbiamo già scritto ormai sono più le II.PP.A.B. che navigano in cattive acque che quelle che hanno dimostrato di saper camminare con le proprie gambe, in autonomia ed equilibrio dei conti.

Quindi confidiamo che chi è stato “sapientemente” scelto per la conduzione del settore delle Opere Pie, presso l’Assessorato regionale della Famiglia, oltre all’indiscutibili competenza in materia, che deve possedere, abbia una visione, un obbiettivo certo da raggiungere in tempi brevissimi, e soprattutto non sia espressione dello stantio, vecchio ed incrostato sistema che fino ad oggi non ha permesso di riformare radicalmente il comparto.


Non è più tollerabile che in Sicilia, con le prerogative proprie dello Statuto Regionale, in materia di Opere Pie, prevalga ancora l’immobilismo. Occorre immediatamente proporre una riforma del sistema, radicale, che salvi gli enti e le istituzioni che meritano una prospettiva di futuro, o che liquidi (secondo la normativa di settore che fissa le regole per liquidazione coatta amministrativa degli enti pubblici) quegli enti che ormai producono solo debiti, inefficienze, insolvenza, e danni all’immagine della Regione Siciliana, e anche alle relative finanze ormai sempre più aggredite dai contenziosi avanzati di creditori e personale non pagato.


Inoltre non è più tollerabile che i commissari straordinari, nominati e da nominare, siano sempre e solo espressione clientelare, che spesso conduce inadeguati e talvolta incompetenti (ancorchè iscritti all’albo regionale) alla guida degli enti, per poi distinguersi in amenità di ogni genere se non peggio nel commettere abusi e reati. 

Ci aspettiamo d’ora in avanti responsabilità e diligenza nella gestione del comparto, pronta vigilanza ed altrettanto reattiva capacità di azione nel caso si presentino situazioni emergenziali, dettate dalla inadeguatezza nella gestione di amministratori ordinari e straordinari, ma anche e soprattutto uniformità di trattamenti, a prescindere dalle appartenenze. Del resto l’assessorato così come è chiamato a nominare amministratori ordinari (designati dagli aventi diritto) e straordinari (scelti dalla politica)  è altrettanto onerato della vigilanza sul loro operato che non si può e non si deve fermare agli atti principali ma deve necessariamente mostrare attenzione a tutta una serie di segnali che potrebbero condurre le istituzioni allo sfacelo, che per molti enti è già la concreta tragica realtà.


Nell’augurare buon lavoro al neo incaricato facciamo presente che, alla stregua di quanto fatto con molti altri enti regionali, vigileremo e scriveremo, anche delle inefficienze dell’Assessorato regionale della Famiglia, qualora ce ne fossero, nonostante la svolta nella nomina del nuovo vertice dell’ufficio preposto, che disponendo delle professionali e competenze adeguate e dell’apprezzamento della politica non può più avere scuse ed è inevitabilmente chiamato alla sue responsabilità, sia sul piano professionale che personale.

Noi ci siamo e continueremo ad esserci e scriveremo fino allo sfinimento, per liberare la Sicilia ed i siciliani dall’attuale sistema immobilistico non più tollerabile.

qtsicilia@gmail.com