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CEFPAS

INSALATISSIMA CEFPAS

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La navigata e apprezzata giornalista Anna Rita Di Leo, Agrigentina, collaboratrice della testata VIDEOREGIONE, sempre sul pezzo sulle notizie più scottanti, con un proprio post su Fb, molto circostanziato, del 12 giugno u.s., tira fuori ed evidenzia un giudizio del tribunale di Caltanissetta, che ha portato alla condanna del CEFPAS ed al connesso pagamento delle spese legali, per una azione che il DG Sanfilippo ha intentato, oggi possiamo affermare temerariamente, nei confronti di un ex componente del collegio dei revisori. Per completezza di esposizione riportiamo integralmente quanto pubblicato.

“Tribunale di Caltanissetta: CEFPAS condannato a rimborsare le spese legali ad un proprio revisore”

Il Dr. G.G., originario di Palermo, allora dipendente della Regione Siciliana, nel 2016 veniva nominato componente del Collegio dei Revisori del Centro per la Formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario.

Nel 2019 il Direttore del CEFPAS depositava presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta un esposto contro i componenti del Collegio dei Revisori, ivi compreso il Dr. G.G., assumendo l’illegittimità dei rimborsi spese richiesti dai Revisori del CEFPAS in ragione della funzione svolta.

A seguito del citato esposto, veniva dunque avviato un procedimento penale a carico dei componenti del Collegio dei Revisori del CEFPAS che veniva definito dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta, il quale, rilevando l’infondatezza della notizia di reato, emetteva un’ordinanza di archiviazione.

A questo punto, il Dr. G.G., essendo stato assolto con formula ampiamente assolutoria ed in ragione del fatto che il procedimento penale in questione era scaturito da fatti riconducibili alla funzione di Revisore del CEFPAS (Ente strumentale della Regione Siciliana) richiedeva allo stesso CEFPAS, in virtù della specifica normativa regionale, il rimborso delle spese legali sostenute per la difesa nell’ambito del detto procedimento penale.

Tale richiesta tuttavia veniva negata dal direttore del CEFPAS, il quale assumeva la non rimborsabilità delle spese sostenute dal revisore, ritenendo insussistenti i presupposti per il rimborso e contestando anche la quantificazione del rimborso richiesto.

Dopo avere esperito il tentativo di mediazione, anch’esso risultato infruttuoso stante il rifiuto di partecipare alla mediazione da parte del CEFPAS, il dr. G.G. con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, avviava innanzi al competente Tribunale di Caltanissetta un procedimento semplificato introdotto a seguito della riforma Cartabia, al fine di ottenere il riconoscimento del diritto al rimborso delle spese legali sostenute nell’ambito del suddetto procedimento penale, nonché la condanna del CEFPAS al pagamento delle predette spese.

A sostegno dell’azione promossa gli avv.ti Rubino e Piazza evidenziavano che, ai sensi dell’art. 39 della L.R. 145/80 e dell’art.24 della L.R. 30/2000, a tutti i soggetti, ivi inclusi i pubblici amministratori, che in conseguenza di fatti ed atti connessi all’espletamento del servizio e dei compiti d’ufficio siano stati sottoposti a procedimenti di responsabilità civile, penale ed amministrativa, e siano stati dichiarati esenti da responsabilità, è assicurata l’assistenza legale, in ogni stato e grado del giudizio, pertanto, la richiesta di rimborso formulata dal Dr. G.G. avrebbe dovuto ritenersi pienamente fondata.

In particolare, gli Avv.ti Rubino e Piazza deducevano in giudizio come, nel caso di specie, dovevano considerarsi sussistenti tutti i presupposti richiesti dalla normativa di riferimento per potere accordare al proprio assistito il richiesto beneficio, ovvero:1) era stato ingiustamente convenuto in giudizio per fatti connessi alla funzione di componente del Collegio dei Revisori del CEFPAS; 2) era stato pienamente assolto dal procedimento penale in questione.

Inoltre, i predetti difensori, contrariamente a quanto sostenuto dal direttore del CEFPAS, rilevano altresì la quantificazione del rimborso delle spese processuali risultava conforme alle vigenti tariffe forensi.

Ebbene, con sentenza del 7 giugno 2024 il Tribunale civile di Caltanissetta, condividendo integralmente le argomentazioni difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino e Piazza, ha accolto il ricorso, e per l’effetto, ha dichiarato il diritto del Dr. G.G al rimborso delle spese legali sostenute per il procedimento penale.  Pertanto, per effetto della predetta pronuncia il CEFPAS è stato condannato al pagamento sia delle somme dovute a titolo di rimborso spese legali del suddetto procedimento penale, sia delle spese giudiziali del procedimento svoltosi innanzi al Tribunale civile di Caltanissetta.

Orbene, appare di tutta evidenza che il DG del CEFPAS, ancora una volta, si sia distinto per azioni discutibili e temerarie che, almeno in questa occasione, hanno dato luogo ad una condanna.

Questa ultima vicenda, emblematica, è solo l’ultima di una lunga serie di questioni, per le quali abbiamo scritto numerosissimi e circostanziati articoli che, da notizie informali acquisiste da nostre fonti, sono già al vaglio delle autorità inquirenti.

Certamente ci stupisce come mai, pur avendo informato tempestivamente tutti non si comprende come il governatore Schifani, l’Assessore alla Salute Volo, gli altri componenti della giunta regionale, il Direttore Generale del Dipartimento Pianificazione Dott. Iacolino e i 70 parlamentari di Sala D’Ercole, che hanno poteri di controllo e vigilanza sull’Ente, ed hanno gli strumenti per intervenire, a tutt’ora siano rimasti silenti.

Indubbiamente la gestione Sanfilippo del CEFPAS, già a partire dal 2020, è stata investita da scandali e zone grigie, e si aspetta da tempo, una volta per tutte, che la gestione del chiacchierato Direttore (già Stancanelliano, poi Musumeciano e adesso vicinissimo all’autonomista Di Mauro e al forzista Riccardo Gallo Afflitto, dove  quest’ultimo da 2 anni e mezzo ha piazzato la moglie con dei contratti CO.CO.CO sempre rinnovati) venga valutata e fors’anche sanzionata, cosi come avvenuto nella vicenda raccontata dalla Giornalista Anna Rita Di Leo.

Il CEFPAS, indubbiamente, è di fatto una enclave politica, ed è notizia di questi giorni, facilmente riscontrabile, che qualche lavoratore assunto, con contratti temporanei e/o interinali, nel quadriennio Sanfilippo, adesso sia stato eletto al consiglio comunale di Caltanissetta. Parliamo del sig. Marcello Mirisola, figlio del più noto Santo Mirisola, Direttore della Unità territoriale Dusty di Caltanissetta, Organismo Strumentale del Comune di Caltanissetta che si occupa di Igiene Ambientale e Rifiuti, che però non è l’unico ad essere stato “premiato” per le sue qualità professionali. Infatti a ben vedere troviamo anche Leandro Campisi, figlio del più noto ex Sindaco di Caltanissetta Michele Campisi, ma anche di Epifania Candura ed Angelo Curatolo, nipoti della più nota Giovanna Candura, ex Assessore regionale della Giunta Cuffaro, in atto coinvolta con numerosi incarichi nella gestione di numerosi enti del sottogoverno regionale, Carla Del Popolo, sorella di Guido Del Popolo, recentemente eletto in consiglio comunale a Caltanissetta, senza dimenticare la già più volte citata Simona Sinatra, moglie del più noto On. Riccardo Gallo Afflitto, Deputato di Forza Italia, di Agrigento. Solo per citarne alcuni e senza considerare fratelli, sorelle e vicini di dipendenti di ruolo tutti proni alla attuale governance. Tutti bravi, indubbiamente, tutti con qualità umane e professionali indiscutibili, ma per i quali da più ambiti si sollevano più di un dubbio che la loro assunzione e permanenza al CEFAPS sia frutto “solo” di valutazioni che attengono all’esclusivo interesse dell’Ente. Certamente è curiosa questa concentrazione di tutti questi parenti e vicini di maggiorenti politici locali e regionali.

Il tutto senza dimenticare che il CEFPAS, ormai da moltissimi mesi, in palese violazione dello statuto, non dispone di Direttore Amministrativo e Direttore della Formazione, generando di fatto una anomalia funzionale (dittatoriale?) indiscutibilmente dannosa per l’Ente.