«Rocco Femia aveva 52 quando è iniziato il suo inferno. Era un insegnante di educazione fisica, da sempre impegnato in politica. Lui si definisce ancora oggi “democristiano”. Se lo avverti che la Dc non c’è più, ride. Adesso sta nel centrodestra. Dagli anni ottanta, quando era ragazzo, fa parte del consiglio comunale. Nel 2008 è stato eletto sindaco.
Quella mattina di maggio scatta la retata. La ordina il dottor Gratteri. Chi, scusi? Il dottor Gratteri, lo conoscete? Quarantacinque arresti. Tra i quali diversi assessori ed ex assessori. Oggi, se Dio vuole sono tutti liberi. Chi ha fatto due anni, chi tre, chi quattro. Beh, succede. Dei quarantacinque arrestati solo cinque sono stati condannati, ma per piccolo spaccio, niente a che fare con l’associazione mafiosa e col Comune di Marina di Gioiosa . Il giorno dell’arresto la premiata società procure-più-giornali festeggia. Conferenze stampa, Tv, titoli anche in prima pagina non solo sui locali, anche sulle grandi testate. Repubblica, Il Corriere. Volete sapere cosa scrisse Repubblica quel giorno?». (fonte: Il Riformista)
Che importa oggi nessuno di questi ne parla.
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