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i TIPI e i TOPI – stagione prima episodio uno – IL CASO KILLA

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 di Lucia Angelico

Ed eccola qui, la chiameremo Killa. Si perché da vera vent’enne di oggi accetta di essere sconfitta solo sul web e se la Killano lei si vendica con quattro faccine e girando qualche post con freddure

Freddure…damemong. Killa negli anni 90 sarebbe stata una candidata al suicidio, nessuno l’avrebbe invitata e lei sarebbe depressa e disposta a sposare anche un broccolo, brutta si ma almeno un tipo da sposare, altrimenti se non suicida votata alla cattiveria ma senza poterla sfogare se non con l’omicidio. Negli anni 90 sua mamma avrebbe voluto una tipo la Schiffer, da

posizionare con il tipo giusto per potersi vantare con il mondo, non può anche sopportare di tenersela in casa, anche perché Killa non ci sta a fare da Cenerentola, la mamma non potrà farne una serva per la vecchiaia, Killa sogna di fuggire a Malta dove un inglese possa apprezzare la sua bellezza o trovare un lavoro e farsi soddisfare da chiunque senza che lo sappia il paese (che è piccolo e la gente mormora).  Ma questo lavoro a Malta prima lo deve trovare e intanto sta in paese coltivando riti satanici per non sentirsi troppo male. Killa è il classico esempio di brutta dentro e fuori e la sua mamma teme che la possa avvelenare. Killa però negli anni 90, in cui le Pin up erano fuori moda anche se belle e avere un kilo in più non si poteva, è nata da poco e la sua mamma si ricorda della Shiffer e la tratta di merda perché Killa ha una faccia da anni 50 ma non è bella come una Pin up.  Ma la giovane Killa non è debole, lei prende forza dal web, dove esce…esce in virtuale e quando le viene un desiderio può facilmente contattare in Killo per farselo passare. killa non è colta però è volenterosa e non ci sta a farsi sfruttare e odia chi fa carriera sfruttando un bell’aspetto perché è sleale, killa a chi la deve dare? Non può neanche usare il web per arricchirsi  facendo l’influencer perché le sta tutto male. L’unica è fare come suo padre che l’ ha cresciuta a pane e vertenze, con l’odio sociale a tavola insieme al telegiornale e Killa che non può essere il figlio maschio che lui tanto voleva fa di tutto per poterlo emulare. Se lui ha avuto meno di altri che non erano meglio di lui Killa (iddu rici) gli dimostrera’ che meglio di un maschio riuscirà a non farsi calpestare, non sarà come mamma che lo mantiene con un lavoro da bibliotecaria senza essere capace di trovare una raccomandazione come le sue colleghe che l’hanno data all’uomo giusto. Un giorno però al lavoro Killa incontra una persona che può essere la svolta, finalmente un uomo debole, no di questi che la vogliono comandare ma uno che la responsabilizza, che ha bisogno di una che non la può dare a tutti e di cui potersi fidare. È il momento Killa può contare anche nel paese…è la svolta bisogna dare a quest’uomo paure da cui solo Killa lo può salvare. Allora Killa comincia ad informarlo di ignari nemici che tiene a bada per lui, lo terrorizza, lui la adora perché solo Killa non si preoccupa dei suoi insuccessi, non si è accorta che non è medico come suo padre, lui e Killa hanno in padre da rendere orgoglioso. Si incontrano in segreto e Killa si sente come una donna normale, una degna di incontri segreti. Un giorno per dimostrare a killa che lui sa liberarsi dei nemici facendo tesoro delle rivelazioni di Killa le dice che affronterà la nemica peggiore, che lo farà alle 18 dell’indomani. Sono le nove del mattino e Killa non sa come fare, se scoperta non sa come potersi giustificare. Deve trovare la forza, deve trovare un’idea. D’altra parte chi è questa tipa per la quale rischia di farsi smascherare? Una con oltre il doppio dei suoi anni ma che non si decide ancora a dimostrarli, a farsi da parte…che avrà la pensione mentre Killa non ci può neanche sperare, una che le ruba il futuro, le fa schifo gli uomini se la vorrebbero fare e poi sa anche parlare. Killa si decide…sta vecchia deve morire. Cammina nervosamente tutto il giorno poi un quarto alle 18 si decide, la prende alle spalle, la colpisce con forza com tutta l’odio e la forza che ha accumulato da quando era nella culla. Ora è li morta, lui entra, lilla lo guarda piangendo, gli dice l’ho fatto per te. Occultano il cadavere, si forniscono un alibi a vicenda. Killa non ha rimorso, da rappresentante delle nuove generazioni ha il diritto di eliminare ladri di futuro, razzisti, ereditieri, imprenditori, pensionati e fortunati di ogni tipo. Killa è animalista e capisce se uno straniero ti ruba, se sei fortunato non hai il diritto di vivere. E poi era buona ma chi si credeva di essere senza neanche un po’ di voglia di soccombere, di sentirsi inadeguata, di soffrire. Killa ha la coscienza a posto. Lui lo ha fatto per Killa l’unica donna che ha ucciso per lui e si accontenta di spiccioli.  Lui voleva una donna senza pretese che non fosse la solita troia. Killa avrebbe tanto desiderato poter almeno essere desiderata come una troia invece di nascere con quel naturale aspetto fuori moda. Non ci sono più i vecchi di una volta è così difficile essere giovani.

qtsicilia@gmail.com