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I CANTASTORIE

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L’istinto di sopravvivenza accomuna ogni essere umano. Inconsciamente e del tutto involontariamente, ognuno di noi, fa di tutto per sopravvivere. Poi gli uomini possono affrontare i momenti drammatici in modo diverso. C’è chi riesce ad affrontare i momenti cruciali della sua vita a testa alta, con coraggio e forza, difendendo le persone che ama preservandole dalle conseguenze. E chi, invece, tenta di portare nel baratro tutti, come a voler trovare conforto nel coinvolgere chiunque.
Oggi Nino Naso ci dirà che tipo di uomo è.
Se, in sintesi, deciderà di affrontare il processo che lo attende salvaguardando l’immagine ed il decoro della città che dice di amare o se sarà un pavido, trascinando con sé l’intera comunità.
Perché è chiaro che lo scioglimento per mafia del Comune di Paternò è una di quelle ferite che rimangono indelebili per sempre nella storia della città.
Oggi Naso ha la possibilità di evitare tutto questo, non trasformando la conferenza stampa in uno show dove, come ha sempre fatto in questi anni, tenterà di confondere tutti utilizzando la strategia del vittimismo e del complotto.
Sa bene che le dimissioni sono l’unica via possibile per dimostrare amore verso la città, non esiste un’altra via e deve essere lui a decidere come agire.
Ovviamente se non dovesse farlo saranno le altre forze politiche a dover agire al posto suo, ma questa sarebbe comunque una conseguenza alla sua codardia.
Perché, comunque la si pensi e da qualunque parte si sta, è stato il modo di amministrare di Nino Naso che ha portato oggi la città in questa situazione e deve essere lui a tirarla fuori.
Poi potrà difendersi nelle sedi opportune, ma senza distruggere l’immagine di Paternò.