Scene di crisi. Il Consiglio dei ministri ha dato l’ok al Recovery Plan, come ultimo atto di questa maggioranza, forse. Così riferisce Teresa Bellanova scatenata. Lei e l’altra ministra di Italia Viva Elena Bonetti non si sono ancora dimesse, ma di fatto la rottura con il premier Giuseppe Conte è arrivato. Fine dei giochi. E ora?
Si parla di Conte Ter, con il premier intenzionato a trovare in Senato i voti di “Los responsables“ (una quindicina di ascari, perlomeno, ai quali dare qualche caramella), un modo per tirare a campare e soprattutto mettere fuori dal campo Renzi, che dal canto suo ha già fatto sapere in tv di essere pronto ad “andare all’opposizione”.
Che fantastica sfida all’OK Corrall. Però finché non li vediamo… Magari saranno pronti, ma finora tutti parlano di solo il nome dei Mastella. Conte deve tirare a campare, galleggiare e aspettare, prendere tempo, perché los responsables hanno bisogno di tempo e prebende.
Quindi, se si è capito bene, proprio quelli che volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e scardinare il “vecchio sistema”, adesso confidano nell’aiuto di Mastella?
Il Quirinale non vede di buon occhio l’operazione parlamentare, a dir poco maldestra dell‘avvocato degli italiani, incarnazione di un cambiamento solo di facciata. Non basteranno numeri sparsi ed eterogenei per formare un’altra maggioranza, servirà un gruppo precostituito che voti la fiducia.
La scommessa di Palazzo Chigi è che se salta il piano responsabili, non restano che le elezioni anticipate. Ma occorre capire se Pd e M5s la pensano alla stessa maniera.
Zingaretti ha paura del voto: “I governi non si rilanciano mandandoli a casa, con una crisi che nessuno capirebbe. C’è il rischio che in Italia gli alleati di Trump tornino al potere”
La risposta di Giorgia Meloni: “Un’altra chiara ammissione sugli unici motivi che vi spingono a mantenere in vita questo governo: rimanere saldi sulla poltrona ed evitare che la destra vinca le elezioni. E voi sareste i democratici?”
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