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FRIENDS & FAMILY, TSUNAMI LANTIERI SU F.I.

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Fonti molto vicine a Forza Italia riportano la notizia che tra i candidati siciliani di Forza Italia alla prossima consultazione europea potrebbe esserci l’On. Luisa Lantieri. 

Ma chi è Annunziata Luisa Lantieri ? 

Parlamentare e Vice Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, particolarmente apprezzata per il suo lessico forbito e per un ricercato aplomb, è un ex precario dell’Amministrazione regionale Siciliana, stabilizzato, eletta la prima volta nel collegio di Enna nelle file di Grande Sud, poi passata al PD (con una parentesi di assessore nel Governo Crocetta) e quindi ritornata in FI con Giafranco Micciche’ nel 2021, che ha prontamente “mollato” per restare alla corte del Presidente Schifani (quando questi ha lanciato la crociata anti Miccichè) . 

Ma è soprattutto una fedelissima di Totò Cuffaro, al punto che il suo segretario/collaboratore/attendente è stato per lungo tempo Giovanni Antinoro, Guardia Forestale della Regione Siciliana, oggi componete l’Ufficio di Diretta Collaborazione dell’On. Messina, Assessore regionale alla Funzione Pubblica. Anche lui fedelissimo dell’inossidabile Totò Cuffaro, fido collaboratore negli anni d’oro dell’Agricoltura e della Presidenza. 

Recentemente in aula, l’On. Lantieri, nelle funzioni di vice Presidente ARS, ha fortemente redarguito la ex IENA On Ismaele La Vardera, che esprimeva giudizi non lusinghieri verso Totò Cuffaro e la NDC, dimostrandogli il suo affetto ed attaccamento. Da qui indubbiamente si capisce che tra loro il rapporto è saldo. 

La sua candidatura, se confermata, segnerebbe il ritorno di Totò Cuffaro a Forza Italia. Dopo un lungo peregrinare alla ricerca di una candidatura, tra i partiti (da FI a Italia Viva per poi passare alla Lega) finalmente sembra essere stata trovata la quadra per “capitalizzare” il bottino di voti raccolti alle ultime regionali (140.000) che a suo dire adesso sarebbero circa 250.000 (…. controllati da Cuffaro ….. così scrive Aldo Torchiaro …. sul giornale di Belpietro). Circostanza che ha fatto infuriare Calenda e che ha indotto De Luca a chiedere l’intervento della Commissione Antimafia, non certamente in favore di Cuffaro e della NDC.

Indubbiamente Cuffaro e la NDC dispongono di una bella dotazione di consensi, che fa gola a molti, nonostante l’ingombrante presenza (cosi alcuni malpensati la apostrofano) del Leader della NDC e di molti maggiorenti di partito da Nino Dina a Mimmo Miceli per finire al duo Nuccia/Giovanni Albano, ma senza trascurare numerosissimi e variegati portatori di voti di tutte le province e di tutti i comuni siciliani, partendo da Agrigento, nota roccaforte del cuffarismo, dove recentemente il Presidente provinciale della NDC, Alaimo da Canicattì, è stato costretto ad autosospendersi per una inchiesta su Mafia e droga che lo vedrebbe coinvolto.  Provincia da dove però sono partite le prime bordate anticuffariane, alimentate da un insolita alleanza tra l’on. Gallo Afflitto e dall’On. Assessore Roberto Di Mauro. Che certamente non sono delle educande !!!

Se la candidatura fosse confermata i centristi della NDC, quindi, sarebbero pronti ad avviare una vera e propria scalata ai vertici di Forza Italia a discapito di personaggi come Marco Falcone ed Edy Tamaio (fino ad ieri in lotta tra loro per il primo posto alle prossime europee ma che adesso rischiano di scendere rovinosamente nella graduatoria dei più votati), ed in dispregio della svolta legalitaria fortemente voluta da Tajani, che ha imbarcato nella FI post berlusconiana personaggi simbolo come Caterina Chinnici (già PD figlia del magistrato ucciso dalla Mafia) e Rita Dalla Chiesa (figlia del più noto Generale anch’esso ucciso dalla Mafia), folgorate dalla Nuova Forza Italia e da Tajani, che adesso, con l’arrivo del gruppo centrista che fa capo a Maurizio Lupi e della Nuova Democrazia Cristiana, è un po’ meno nuova !!! 

Ma se da un lato con questa operazione il duo Schifani Cuffaro (i bene informati affermano che insieme già governano la Regione Siciliana) sembrerebbe avere messo sul tavolo un asso di denari, che potrebbe certamente portare a Forza Italia preferenze a due cifre, da un altro i mugugni non mancano affatto e i candidati in pectore, che già campeggiano nelle città siciliane con i loro 6 X 3, cominciano a manifestare il loro dissenso (e con loro i rispettivi dante causa). Infatti la presenza in forza dei centristi, con il supporto esterno dell’MPA di Lombardo (che sembra avere chiuso un accordo con FI per votare la Chinnici e Tamajo) aprirebbe uno scenario che non piace affatto a chi ha dato linfa al partito in momenti di vacche magre e che adesso rischia di essere spodestato per far spazio alla pletora dei supporter del “nuovo centro”, da lungo tempo a stecchetto, pronti a riprendere le redini del potere dagli spalti di un partito presente nella maggioranza regionale e nazionale.

Già alle scorse Europee un tentativo analogo era stato portato avanti da Saverio Romano, candidato che, col supporto elettorale dell’MPA di Lombardo, aveva cercato di centrare l’obiettivo di essere eletto a Strasburgo, ma al contempo di scalare le gerarchie regionali di Forza Italia, stoppato da Miccichè che, in massa, ha fatto votare Giuseppe Milazzo, eletto con consenso plebiscitario, poi passato nelle file di FdI.

Pare che adesso sia proprio Romano a perorare la causa di Totò Cuffaro e della NDC, cercando di convincere la Chinnici (candidata antimafia)  che la presenza nelle liste elettorali di FI di un candidato di sfacciata espressione cuffariana non è poi una cosa così deplorevole, soprattutto se porta in dote una montagna di voti che al pari della “pecunia”, al di là della provenienza “non olet” perché lancerebbero la FI Sicilia in una dimensione elettorale di non poco conto consentendo di aspirare anche a tre eletti al Parlamento Europeo, ma soprattutto aprirebbero le porte della gerarchia nazionale di Forza Italia.

Ad onor del vero bisogna riconoscere, viste le cronache recenti che coinvolge maggiorenti di ogni partito e coalizione, che il “peccato” che ha colpito, speriamo inconsapevolmente, Totò Cuffaro, sembra essere diffuso e che colpisce molti attori della politica folgorati da una ricerca spasmodica del voto, ad ogni costo, anche attraverso relazioni e collaborazioni pericolose.

Ciò non di meno bisogna riconoscere a Cuffaro, al di là delle note vicende giudiziarie che lo hanno travolto, che ha intuito politico, cha ha carisma, e che con la sua empatia riesce a catalizzare consensi senza pari. E che oggi, quasi alla vigilia del voto, non si può non tenerne conto. In fondo senza voti, chi fa politica, non va da nessuna parte, ed il suo contributo solletica non poche attenzioni. 

La campagna elettorale di scalda e gli scenari diventano sempre più incerti per i partiti che corrono per accaparrarsi uno scranno europeo ma di certo questa elezione porterà novità e scossoni di non poco conto. Col rischio sempre più concreto che porti anche azioni giudiziarie per gli attori più disinvolti !!!

qtsicilia@gmail.com