È FALCONE IL VERO VINCITORE E VI SPIEGHIAMO PERCHÉ…
FORZA ITALIA Sicilia, indubbiamente, è stata, sul piano prettamente elettorale, la vera novità delle ultime elezioni europee. Il dato elettorale siciliano (20,33%), più che doppio rispetto a quello della media nazionale (9,61%) , ha dato al Presidente Schifani una boccata di ossigeno, e maggiori frecce al proprio arco, per la contesa in atto dentro Forza Italia e specificatamente con Tajani.
Il Big del voto è stata EDY TAMAIO, con le sue 121.000 preferenze, Un successo clamoroso quello di Edy, 48 anni, assessore regionale alle Attività produttive, vero e proprio ras delle preferenze in questa tornata di elezioni, così come alle scorse regionali, dove ha raccolto 21.000 preferenze.
Risultato che però non è stato senza polemiche, infatti sia all’interno del partito in Sicilia -(per voce dell’On. Falcone– secondo eletto con circa 100.000 preferenze e per voce dell’On. Lombardo nelle veci dell’On. Chinnici) che a livello nazionale (per voce dell’On. Giorgio Mulè) è stato evidenziato che il risultato di Tamajo, ancorchè utile al partito, non è dovuto esclusivamente alla capacità di attrarre consenso del candidato, quanto piuttosto alla somma algebrica di aiutini, più o meno discutibili, che lo hanno “solo” consacrato il primo degli eletti ma non certamente il più acclamato dei candidati.
Il candidato smentisce e festeggia, con metodi anche fuori le righe, nella sua Mondello, borgata di origine, pur facendo presente che lui è un uomo umile ed al servizio del popolo, e che il risultato è frutto di un gran lavoro sul territorio che ha conseguito grazie alla sua squadra.
Gli fa eco l’on. Salvatore Cardinale, suo mentore politico, che subito si affretta a dichiarare “Forza Italia deve diventare un partito pluralistico con un’area di destra e una riformista. Mia figlia vuole fare la mamma, allora ho chiamato Edy”. Sostanzialmente l’onorevole Cardinale tiene a sottolineare che il risultato di Edy Tamajo è il suo e che lo si deve al fatto che sua figlia ha rinunciato a fare politica per fare la mamma. E quindi che Edy è stata la sua seconda scelta. Del resto è noto che la figlia dell’On. Cardinale, pur non essendo un fulmine sul piano politico (non si ricordano negli annali iniziative di particolare spessore), negli anni passati è stata piazzata un po’ ovunque ricoprendo ruoli politici nei più disparati partiti, a prescindere dalle sue qualità, certamente indiscutibili, ancorchè sommesse.
Ma la questione non si ferma li. E’ noto infatti che Schifani ha chiesto al mitico ex Presidente Totò Cuffaro di aiutare Edy. I due non si amano …. e nemmeno si parlano. In più occasione il giovane Edy ha tenuto a precisare che non ha mai avuto rapporti con Cuffaro, non lo conosce e non tiene ad approfondire la conoscenza. Ma per le scorse europee, dopo il peregrinare infruttuoso in cerca di casa per la sua NDC, tra tanti partiti e movimenti, per tentare di conseguire un posto al sole, mai arrivato, alla fine Cuffaro ha dovuto, obtorto collo, fare un accordo con NOI MODERATI di Lupi e Romano, e si è intruppato in Forza Italia, ma solo nelle terze file. Nonostante lo sforzo sovrumano Dell’Utri, candidato ufficiale di NOI MODERATI in FORZA ITALIA Sicilia, arriva solo quarto, mentre Tamajo arriva primo, a furor di popolo.
Fatti i bilanci, però, questi 121.000 voti non sono solo di Tamajo e tanto meno della sua squadra messa in campo, ancorché platearmente ringraziata. Infatti a ben vedere circa 30.000 (fors’anche qualcosa in più) sono il contributo di Cuffaro e della sua NDC (tra Palermo, Agrigento e Siracusa), altri 10.000 il contributo di Cardinale e del suo figlio putativo On. Vitrano (tra Caltanissetta e Palermo) ed altri 10.000 li ha ottenuti tra Schifani, il suo ventriloco Caruso e qualche sparuto altro supporter, e Iacolino, potente Dirigente Generale della Salute. Quest’ultimo si è speso non poco per sostenere Tamajo. Anche coinvolgendo strutture sanitare accreditate e convenzionate col SSR. Ad alcune riunioni il potente DG è stato presente mentre ad altre, per opportunità, ha fatto presenziare il figlio. Per questo, censurabile, comportamento, la candidata di Forza Italia, On La Rocca Ruvolo, ha presentato una interrogazione parlamentare proprio contro il potente DG della Salute evidenziato presunte irregolarità nella sua nomina.
Ma tornando al pluri votato Tamajo, alla tirata dei conti, pur essendo certamente un cavallo di razza, capace di attirare su di se attenzioni (speriamo solo positive) e consensi (confidiamo liberi e democratici), i 121.000 voti non sono affatto suoi e per le almeno 50.000 preferenze aggiuntive, adesso occorre pagare dazio. Che il giovane Tamajo sembrerebbe intenzionato a non pagare.
In una intervista a Repubblica, a fronte della domanda del giornalista che afferma che qualcuno attribuisce anche a Cuffaro la sua affermazione, lui risponde “il problema è che quando si perde, le parole escono è basta. E le dichiarazioni non vengono fatte con la testa ma con la pancia” . Sostanzialmente posando Cuffaro e la sua aggregazione politico elettorale fatta da ex democristiani bramosi di riprendere il potere. Magari alla Sanità, dove Cuffaro ed i suoi “amici” più fidati hanno ancora sostanziosi interessi da tutelare ed occasioni da cogliere. Del resto il feudo della sanità non dispiace a nessuno, visto che da li sono state costruite carriere eclatanti, in dispetto alle esigenze di salute dei cittadini.
Ma Tamajo dal canto suo non perde tempo e reclama spazio per se o per persona a lui vicina alla Sanità. Anche lui bramoso di entrare in un contesto dove poter essere determinante e fors’anche, ma solo residualmente, della salute dei cittadini.
Ma la questione si fa complicata e Schifani, che in un primo momento è stato il principale promotore della candidatura di Edy Tamajo (al solo scopo di potersi intestare l’eventuale successo) adesso comincia ad irrigidirsi, del resto il Presidente deve anche rendere conto a Cuffaro, a Cardinale, al suo ancorchè modesto gruppo ed al gruppo che fa capo a Jacolino, e non può certamente farsi condizionare da un “personaggio” creato con una trasfusione di oltre 50.000 voti non suoi, senza i quali forse sarebbe arrivato terzo se non addirittura quarto, alle scorse europee.
Non sappiamo se a causa di questa intricata situazione, o per chi sa quale altra recondita ragione, ma l’altro ieri l’ufficio stampa di Edy Tamaio ha diffuso un comunicato stampa criptico che presagisce l’avvio di un nuovo scenario. Del resto nessuno scrive e diffonde un comunicato stampa senza una ragione.
Sembrerebbe, ma il condizionale è d’obbligo, che Tamajo, dopo la principale euforia post voto, si sia reso conto di essere il classico vaso di terracotta tra i vasi di ferro. Schiacciato tra Cardinale, Cuffaro e Schifani. Usato come un taxi, ma al quale adesso si chiede di mettersi da parte e tornare nel suo ruolo di espressione della borgata di Partanna Mondello, lasciando spazio alle vecchie e fameliche faine della politica, che come loro costume non guardano in faccia nessuno e pensano solo al loro tornaconto, politico naturalmente.
Ma ecco il comunicato col quale Tamajo prende le contromisure e si consegna, mani e piedi, al Segretario Tajani : “A livello nazionale, siamo convinti che Forza Italia possa raggiungere circa il 20 percento dei consensi. Il nostro ministro e segretario, Antonio Tajani, è pienamente consapevole del potenziale del nostro gruppo in Sicilia e della necessità di continuare a lavorare con impegno e determinazione. Crediamo fermamente che, con una strategia condivisa, possiamo consolidare e ampliare il nostro sostegno tra gli elettori. Siamo già a lavoro su numerose questioni di grande importanza, tra cui la vertenza relativa allo stabilimento dell’ex Fiat di Termini Imerese. Questa è solo una delle tante battaglie che intendiamo portare avanti per tutelare i diritti dei lavoratori e promuovere lo sviluppo economico della nostra Sicilia”.
Alla fine del comunicato un altro rigo che riporta testualmente: “Queste le parole dell’assessore alle Attività Produttive Edy Tamajo nel suo blog.”
La prima cosa che balza agli occhi è che Tamajo fa riferimento a Tajani e parla di “potenziale del nostro gruppo”, ma non fa mai riferimento al Presidente della Regione Schifani che lo ha sostenuto in un quasi in conflitto con il segretario nazionale del Partito. E tanto meno a Cardinale (che lo ha selezionato dopo il disinteresse di sua figlia) e Cuffaro (che invero ha sempre rinnegato, ma di cui non ha disprezzato i suoi voti).
Sembrerebbe quindi che TAMAJO presa contezza che non è stato il vero primo eletto in FORZA ITALIA Sicilia, ne tanto meno il più votato ed acclamato, e che adesso si rischia di dover scambiare qualche cambiale (politica si intende), cambia rotta e si consegna a Tajani, confidando che il suo gruppo diventi il gruppo di Tamajo dentro Forza Italia nazionale, con Tajani ma senza Schifani, Cuffaro e Cardinale. Praticamente una giravolta ed un contestuale cambio di passo che riporta Schifani ed i amici di cordata indietro a prima delle elezioni europee, allo sbando. Dal comunicato sembrerebbe emergere il tentativo di smarcarsi di fatto dai suoi principali sostenitori, diventati nuovamente scomodi, per storia e posizione, e si lancia un messaggio di piena disponibilità e affidabilità al segretario del partito Antonio Tajani. Il comunicato sembrerebbe quasi voler dire “Io sono il futuro di Forza Italia in Sicilia, ma so di poterlo essere solo in una strategia condivisa con il partito nazionale. Sono pronto a consegnarmi a Tajani che desidero diventi il mio unico riferimento. Decida lui se devo andare in Europa o rimanere in Sicilia, soluzione che preferisco.” Del resto è noto che Tajani vuole a Bruxelles la Chinnici e certamente Falcone non farà mai un passo indietro, per cui l’unico a poterlo fare è Tamajo, che con questo comunicato si prostra al Segretario Nazionale ed alle sue volontà. Del resto non potrebbe fare altrimenti per sopravvivere dentro FORZA ITALIA e per non essere schiacciato dai suoi recenti scomodi sostenitori, che adesso sembrerebbe rinnegare.
La situazione certamente non è facile e quello che sembra stia per iniziare è una vera e propria battaglia per il potere tra “viddani” e “cittadini” dalla quale il giovane Tamajo, forte dei voti conseguiti, ma debole di peso specifico, vuole sottrarsi, consegnandosi mani e piedi al Segretario Nazionale e Vice e Premier, consegnandogli su un piatto d’argento le teste di Schifani, Cuffaro e Cardinale, come nella migliore tradizione politica e di potere. Alla fine dei conti il vero vincitore in FI della contesa elettorale è senza dubbio Marco Falcone, osteggiato da tutti, che da solo raggiunge quote di consenso enormi.