“C’eravamo tanto amati per due anni e forse più, c’eravamo poi lasciati non ricordo come fu….”. È questo il motivetto che da qualche tempo canta il centrodestra. Pare che la fiducia in Musumeci sia venuta meno e le esternazioni che alcuni leaders rendono alla stampa registrano una temperatura alta. Voci ufficiali, voci sussurrate, indiscrezioni, social che sottolineano una sfiducia nei confronti dell’attuale presidente della regione e che paleserebbe una scelta diversa, da Musumeci, per la prossima candidatura dell’anno prossimo. Forza Italia attacca. Fratelli d’Italia prepara Stancanelli (ma non si deve dire) alla candidatura.
Certamente Musumeci appare nervoso e minaccia. Minaccia crisi di governo se non gli si assicura la ricandidatura. Ma non aveva detto che era la sua ultima esperienza? Mah!
In questo baillame a farci accendere la lampadina è stato un post di Ivan Maravigna (procugino proprio di Stancanelli) che all’apparenza sembra di semplice contestazione , ma così non è! Abbiamo spulciato tra i personaggi taggati e tra questi c’è anche Totò Cuffaro.
Abbiamo approfondito e parrebbe che assieme al PLI siciliano stiano preparando la casa dei moderati per dare un now how diverso alla coalizione di centro-destra, che giustificherebbe (tra l’altro) gli attacchi al governatore di esponenti di primissimo piano di F.I.
È probabile che adesso arrivino la smentite e che tutti diranno che non è così, ma in questo campo il sospetto è l’anticamera della verità: MUSUMEXIT
Vediamo l’innocente (ed ermetico) post di Ivan Maravigna:
«SICILIA MAI COSÌ IN BASSO: INCAPACITÀ POLITICA GARANZIA PER LA CANDIDATURA.
E così siamo passati da : “La mia forza sta nel non dovermi ricandidare, nessuno così potrà condizionarmi”, proclamato persino sulle reti televisive nazionali (da Bruno Vespa a “Porta a Porta” la sera dell’elezione) a “ Fuori dal mio governo chi non sostiene la mia ricandidatura”.
La verità è che ha subito il fascino della poltrona, il gusto del potere di nomina (spesso esercitato malissimo: si pensi al suo pupillo, Razza, che ci ha regalato, da assessore alla sanità , quattro anni di deliri di onnipotenza e uno (s)fascio amministrativo gestionale mai visto, ai commissari anti Covid, a membri del Comitato tecnico scientifico che propongono cure sperimentali che hanno fatto sbellicare dalle risate le autorità mondiali della Sanità .
Del tutto ferma in Sicilia la politica agraria, per non parlare di quella di aiuto alle imprese: desolante desertificazione industriale. Ma si sa, per qualcuno, comandare e’ meglio di…. Il colmo è la motivazione che trova per questa volontà di rimanere incollato alla poltrona: poiché non è stato capace di realizzare il suo programma dice che ha necessita’ di altri cinque anni. Insomma l’incapacità politica garanzia della candidatura. Sicilia mai così in basso.»
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