Connect with us

CEFPAS

CEFPAS, È TUTTO UN MAGNA MAGNA?

Pubblicato

il

La tornata dei ballottaggi delle amministrative in Sicilia volge al termine. Tra poche ore avremo i risultati che sanciranno quali tra i sindaci in corsa saranno eletti e andranno al governo delle rispettive città.

Una delle città al voto è Caltanissetta, dove notoriamente ha sede il CEFPAS – Centro per la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del personale del Servizio Sanitario della Regione Siciliana.

Durante questa tornata elettorale, che ha visto celebrate anche le elezioni europee, per non condizionare il voto, con una disposizione regionale, sono state sospese le assunzioni in enti regionali, società partecipate, aziende sanitarie e quant’altro.

Ciò non di meno presso molti enti si scaldano i motori da un pò, perché finito il momento elettorale si potrà tornare a selezionare le migliori risorse umane di cui avvalersi per rendere la nostra terra migliore. Al CEFPAS, nello specifico, in alcuni casi si potranno prorogare alcuni contratti in scadenza (tra i quali quello della moglie dell’On. Gallo Afflito FI di Agrigento, che scade il 30 giugno, ma non solo) in altri si potranno stabilizzare alcuni lavoratori (e’ il caso dei dirigenti octies) in altri ancora si potranno fare nuove assunzioni !!!! Naturalmente solo i migliori potranno avere chances e i collegamenti del passato con politici e maggiorenti locali e regionali è stata solo una coincidenza (putacaso) e lo sarà anche nel proseguo, ne siamo certi !!!

Il CEFPAS, infatti, da qui a breve dovrà avviare una sequela di lavori relativi a due grossi finanziamenti concessi all’Ente con delibera di giunta del 2021, e sbloccati solo di recente. 28 milioni di euro sono stati destinati per la ristrutturazione e rifusionizzazione della sede di Caltanissetta mentre 5 milioni sono destinati alla sede di Monreale presso l’ex Cres. E per questi, ma anche per altri progetti, ha necessariamente bisogno di risorse umane “fresche” da destinare alla realizzazione dei lavori, dalla progettazione all’affidamento alla direzione, senza trascurare la gestione dei progetti di formazione, ricerca e quant’altro.

Esigenze, che per quanto riguarda i lavori di rifusionizzazione immobili, saranno coordinate operativamente, dall’Ufficio Speciale Appalti e Contratti, guidato dall’Architetto Mario Li Castri. Un curriculum di grande rispetto il suo, già dirigente del Comune di Palermo e docente universitario a contratto presso UNIPA,  Dirigente Octies con contratto di lavoro a tempo determinato quinquennale a tempo pieno (con scadenza 31 gennaio 2025).

Una sorta di DEUS EX MACHINA dei lavori pubblici, ci dicono al CEFPAS, uno degli uomini più potenti presso l’Ente e certamente uomo di fiducia del Direttore e che dirige, presso il CEFPAS, un Ufficio che occupa un intero padiglione, che sembra un Ministero. Un ufficio che per lungo tempo ha avuto personale che per numero e professionalità farebbe impallidire l’UTC del Comune di Caltanissetta, e di gran parte dei comuni dell’isola. Che per un periodo è stato praticamente un padiglione fantasma (con lo scadere di una impressionante serie di contratti a tempo determinato su cui aveva puntato il dito il Commissario Straordinario Segreto, ma anche alcune testate giornalistiche – tra cui la nostra – e la CGIL di Cl) ma che di qui a breve potrebbe nuovamente risorgere – come l’araba fenice – per dare vita a tutti i lavori programmati e finanziati per fare del CEFPAS un qualcosa di strabiliante, sotto la guida di Sanfilippo. Per passare alla storia, speriamo nel bene!!!

E’ di qualche giorno fa, però,  la notizia (fonte Livesicilia), che una inchiesta per un giro di tangenti e favori che avrebbe coinvolto dirigenti comunali, politici e costruttori volge al termine, e che la Procura della repubblica di Palermo (pubblici ministeri Giovanni Antoci e Andrea Fusco) ha chiesto, tra gli altri, una condanna a 7 anni ciascuno per l’ex dirigente dell’area tecnica del Comune di Palermo, Mario Li Castri, e per l’architetto Fabio Seminerio, dirigente dello Sportello unico delle Attività produttive. Entrambi, dicono indiscrezioni raccolte tra Cl e Palermo, legati da indissolubili rapporti personali e professionali, sia all’interno del Comune che all’esterno, con solida e storica amicizia con il Sanfilippo (anche questa sarebbe solo una coincidenza).

L’inchiesta, denominata “Giano bifronte” travolse la burocrazia comunale di Palermo durante la sindacatura di Leoluca Orlando e ruota attorno a tre piani di lottizzazione, approvati dagli uffici comunali (quindi col coinvolgimento di Li Castri e Seminerio) ma non dal Consiglio Comunale.

Sembrerebbe che il processo sia ormai alle battute finali e che, formulata circostanziatamente l’accusa, adesso la parola passa agli avvocati difesa, che invero avevano già ottenuto dei successi al riesame, infatti, Li Castri, dagli arresti (scontati durante l’assunzione al CEFPAS) è tornato libero ed a lavorare e spadroneggiare presso l’Ente.

Orbene, pur essendo la nostra testata notoriamente garantista, riteniamo che questa sia proprio una vergogna etica per il CEFPAS e per la sua DIREZIONE, che si trova a gestire 33 milioni di euro di fondi pubblici, per effettuare lavori e forniture, con un responsabile dell’Ufficio sotto processo per tangenti e per il quale l’accusa ha già formulato una richiesta di condanna per 7 anni.

Ci sarebbe da chiederci e da chiedere al CEFPAS, che ha certamente selezionato il professionista per le sue indiscutibili “qualità professionali”, se per ragioni di opportunità non sia il caso che l’Arch. Mario Li Castri venga esonerato dallo svolgere attività nell’ambito di Lavori, Appalti e Contratti, per destinarlo ad altro incarico, nelle more che il processo abbia il suo corso.

Tra l’altro il CEFPAS, che è stato molto ed è ancora sotto la lente di ingrandimento, per una gestione “autoritaria” e “personale” delle funzioni direzionali, oggetto di una legge di trasformazione in ente sanitario, bocciata clamorosamente dal governo nazionale (con notevoli refluenze sulle attività erroneamente – confidiamo in buona fede – svolte in un regime di ente sanitario, senza esserlo), proprio recentemente è stato condannato a pagare le spese legali in un processo avviato dall’Ente in danno al precedente collegio dei revisori. Sembrerebbe infatti che un Revisore sia stato denunciato dall’Ente (dal Direttore specificatamente) per presunte irregolarità nei rimborsi ottenuti, che però il Tribunale sembrerebbe avere ritenuto legittimi. Nello specifico il Tribunale Nisseno ha condannato il CEFPAS (e quindi immaginiamo debba pagare il direttore di tasca propria altrimenti è danno erariale) a risarcire le spese legali sostenute da uno dei revisori dei conti dell’ente finito davanti ai giudici dopo l’esposto presentato in merito alle spese di rimborso richieste dal revisore, che il direttore ha ritenuto illegittime, ci dicono al CEFPAS, solo dopo che il Revisore aveva manifestato una serie di riserve in merito a talune scelte aziendali operate dal Direttore, che il revisore, nell’ambito delle sue funzioni, non riteneva corrette e non voleva assecondare.

Non conosciamo specificatamente nessuna delle due vicende, se non per notizie giornalistiche che qui riportiamo, e ci auguriamo per tutti che l’epilogo sia il migliore, innanzitutto per l’ente, ed anche per le persone coinvolte, affinché ognuno abbia giustizia ovvero la condanna che merita, ciò non di meno sembrerebbe che cominciano a comparire le prime crepe della gestione Sanfilippo (noi, e non solo noi, ne abbiamo denunciate tante ed aspettiamo gli esiti delle inchieste connesse ai nostri articoli) per le quali sarebbe opportuno cominciare a porsi delle domande (soprattutto a Piazza Ziino ed a Piazza Indipendenza) ed a cercare a fondo le risposte. Se non altro per onore della verità e per sgombrare il campo da ombre che, con questi ultimi eventi, sembrerebbero addensarsi sempre più su via Mulè, a Caltanissetta.