La Sicilia è zona rossa, come voluto dal colonNELLO Musumeci, il quale anziché mettere in campo azioni del governo atte a migliorare la situazione sanitaria, preferisce la strada più comoda, tutti reclusi meno contagi. Ma evidentemente ciò non vale per tutti. Vi sono cittadini privilegiati. Tutti vorrebbero andare allo stadio a vedere le manifestazioni sportive, le partite. Evidentemente, ciò, non è possibile per i comuni cittadini. Come prendere il caffè con gli amici, oppure andare a cena, ma anche uscire da casa se non per necessità. Come i nostri figli andare a scuola. Tutto ciò perché il rischio di contagio, per via dei cd. assembramenti, è alto. La pandemia ci assedia. Una vera guerra contro un invisibile nemico che ha già falciato la vita a persone a noi care. Ma vi possono essere eccezioni in questa situazione? Evidentemente qualcuno pensa di si, creando assembramenti, godere di occasioni che altri non possono perché chiusi a casa. Questo non è un esempio da dare, per chi ha il dovere di darlo invece. Di seguito la reazione di Maravigna.
“Mai Catania era caduta così in basso quanto a impudenza dei vertici dell’amministrazione comunale.
Mentre tutti i catanesi sono reclusi in casa dalle ordinanze illegittime e liberticide del gerarca di Militello, il sindaco di Catania col suo codazzo di amici e beneficiati se ne va, tranquillo tranquillo, allo stadio Cibali a vedere la partita del Catania.
I suoi Vigili Urbani, evidentemente, avranno un po’ di timore reverenziale a vigilare sul rispetto da parte del Sindaco del divieto di assembramento. Polizia e Carabinieri? O le multe si fanno solo ai comuni mortali?
Come sono regolamentati gli accessi al Cibali durante la pandemia? Il Prefetto vigili e dia delle risposte.
Sig. Questore se tutto ciò che scrivono (e fotografano) i giornali on line corrispondesse a verità non sarebbe opportuno il DASPO per Pogliese?” Pietro Ivan Maravigna
qtsicilia@gmail.com