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“A Catania si può morire di fame ma non protestare”

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“Ieri ci é è stato notificato il divieto di manifestare in presidio a Catania, in Piazza Cutelli. La comunicazione del presidio, previsto per Sabato 9 a Piazza Cutelli, era stata inoltrata alla questura di Catania con il motivo di protestare, nel rispetto delle misure di sicurezza e con l’opportuno distanziamento sociale, per il reddito universale, per i permessi di soggiorno, blocco affitti e utenze, blocco degli sfratti per inadempienze maturate durante l’ emergenza coronavirus, la sospensione di mutui e affitti senza il calcolo ulteriori interessi, per l’annullamento delle imposte locali e nazionali per il 2020, per la regolarizzazione dei permessi di soggiorno, contro le disfunzioni del sistema dei buoni alimentari e i ritardi della cassa integrazione.

Noi riteniamo questo diniego un atto gravissimo e la concreta manifestazione del pericolo concreto che vive la nostra democrazia in questo periodo: in un contesto nel quale è possibile andare ad ammassarsi in fabbrica e nei luoghi di lavoro, con il gravissimo rischio di infettare sé stessi ed altre/i, deve essere possibile anche manifestare per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei migranti, delle donne, dei precari, di chi lavora al nero, di chi ha piccole attivitá imprenditoriali. In questi mesi gli spazi sociali e l’associazionismo di base della cittá hanno portato cibo ed aiuto, assistenza di ogni genere, a centinaia e migliaia di persone.

Ma la nostra non è una elemosina, appunto perché abbiamo cercato di combattere la crisi dal basso vogliamo che siano ascoltate le esigenze di chi rischia di essere travolto da questa crisi sanitaria e sociale e non solo quelle di Confindustria. Per questo condanniamo l’atteggiamento repressivo della questura di Catania che sembra volere censurare le critiche all’operato del Governo Conte. Dichiariamo sin d’ora che non ci arrendiamo ai diktat autoritari, da dovunque provengano, e che presto torneremo in piazza per i nostri diritti.
– Catania per il reddito di quarantena
– ASIA USB Catania
– Centro Sociale Autogestito Officina Rebelde
– CSP Graziella Giuffrida
– Federazione del Sociale USB Catania
– Laboratorio Libertario Landauer.”


Ecco cosa succede in Italia:


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