
Secondo la Cassazione, inoltre, il Tribunale del riesame “non ha motivato in ordine alle specifiche censure mosse dai difensori nelle memorie e non si sono confrontati con le dichiarazioni di Nino Naso nell’interrogatorio reso all’esito delle indagini preliminari”. Per la Suprema Corte “l’omessa valutazione di memorie difensive non determina la nullità, ma può influire sulla congruità e correttezza logico-giuridica della decisione”.
“Alla luce di questi rilievi – conclude la Corte di Cassazione – l’ordinanza impugnata deve essere annullata e deve essere disposto il rinvio per un nuovo giudizio sul punto al Tribunale di Catania che dovrà nuovamente motivare sull’appello proposto dal Pubblico ministero, uniformandosi ai principi stabiliti da questa Suprema Corte”.
Questo, come riporta l’Ansa, la motivazioni che hanno portato la Suprema Corte a rinviare per un nuovo giudizio del Tribunale del Riesame la sorte del sindaco di Paternò. Mentre gli ispettori antimafia continuano a mettere sottosopra gli uffici comunali alla ricerca di motivazioni per lo scioglimento del comune.