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Paternò ha smantellato anche il servizio pubblico dei servizi sociali, facendo sprofondare la Città nel degrado più assoluto e abbandonando i cittadini al loro destino per quei servizi diretti alle fasce più deboli, attività previste dal ” Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’ esclusione sociale”, ma anche i lavoratori.
Da sei anni un gruppo di operatori ha dato attuazione a questa misura, con fondi ministeriali, ma tra due giorni saranno licenziati dalle relative cooperative che non hanno visto rinnovata la convenzione col comune di Paternò. Comune che ha scelto di bandire un concorso per il quale sono state presentate 1.800 domande.
E mentre il comune di Belpasso (facendo parte dello stesso distretto socio-sanitario di Paternò) nel bandire il concorso ha previsto una corsia preferenziale per chi ha operato da 6 anni per non disperdere esperienze e garantire una continuità lavorativa, Paternò apre indiscriminatamente a tutti (per scelta politica con mancate promesse),  allungando così i tempi per la soluzione.
Di seguito la lettera che gli operatori hanno indirizzato al Ministro: