Il sasso che abbiamo lanciato nello stagno produce effetti. Toc toc, l’ing. Uccio Ciatto si fa sentire… per chi sa leggere tra le righe:
« […] Andando al sodo, si legge da qualche tempo su alcuni giornali e sui social, che ci sono due o più proposte di variante al PRG (scaduto da decenni-ndr) in Consiglio Comunale o in viaggio verso di esso. Una riguarda un’area importante e di vaste dimensioni intorno all’ex macello; e l’altra un’area meno vasta, ma altrettanto strategica, al Corso Italia in prossimità della stazione di servizio della ERG. Entrambe di iniziativa privata. La prima presentata da un gruppo imprenditoriale, immagino. La seconda dovuta ad una sentenza del TAR e già in gestione commissariale. Non voglio entrare nel merito delle due vicende. Non ne conosco i contenuti e i contorni e quindi mi riservo di parlarne quando saranno noti.
Oggi dico che se sono state presentate potrebbero avere i requisiti per essere approvate (per certe operazioni ne dubitiamo-ndr). Però, non so se aumenteranno il carico urbanistico della città e di quanto lo aumenteranno e se questo incremento porterà un disequilibrio nei servizi di quartiere e a scala urbana. Non so quanto incideranno sulle le zone limitrofe o viciniori. Non so quanto incideranno sull’interesse collettivo, anteponendo a quest’ultimo l’interesse privato. Non so se queste varianti sono corredate da una relazione che ci spieghi quale vantaggio per il privato e quale vantaggio per il comune comporti la loro approvazione. So solo CHE NON LO SO e come cittadino questo è intollerabile. L’art. 26 della legge urbanistica regionale dice che debbo essere informato, sin da prima di avviare il procedimento di variante, sul fatto che si sta procedendo ad una sua elaborazione o perlomeno alla sua istruzione, e questo non è stato fatto. È stata avviata la procedura di VAS? Qualunque sia la motivazione della variante la procedura di VAS deve essere avviata. E se per le varianti di cui si sta occupando o si occuperà il Consiglio comunale la legge prevede l’esenzione della procedura di VAS (mi pare difficile) lo si specifichi, ma non si faccia tutto tra u luscu e u bruscu. Se alla città non interessa la discussione, tacerà, ma dovrà essere una scelta consapevole: avvisati non siamo interessati.
Ai partiti politici che sono sul territorio, ai miei concittadini, alle imprese operanti nel settore, alle forze sociali e ai miei colleghi, in particolare, rivolgo un invito: siate attivi, occupatevi della vostra città. La crisi immobiliare che attanaglia il nostro territorio è in parte dovuta a fatti esterni, ma in parte è dovuta ad una gestione miope e furba dell’Urbanistica nella nostra città. Facciamoci sentire».