Ha pronunciato per 58 volte la parola verità, li abbiamo contate, per il resto il sottovuoto fisico. In effetti ci siamo sentiti presi in giro dopo il battage pubblicitario che ha preceduto questa pantomima, dove nulla di interessante è stato detto. Ha iniziato recitando alcune pagine del libro Cuore per intenerire gli astanti, con mani tremanti e alla presenza di tutta la giunta, dove brillava però l’assenza di Pippo Torrisi, parlando delle proprie umili origini e delle sue vittorie per l’affetto dei cittadini, contro i poteri forti che lo hanno combattuto. Insomma niente da notare oltre questo.
Anzi qualcosa vi è stato un appello al Prefetto affinché mandi gli ispettori “che possono esaminare le carte dei miei sette anni di amministrazione”, dice, ma indubbiamente questo è un appello artefatto perché sa benissimo che l’ispezione prefettizia sta per arrivare, cosi dicendo, però, avrà modo di predicare successivamente che è stato lui a chiederla, dimenticando che già è nelle cose . Sappiamo tutti che non è così e la trovata mediatica è mal riuscita.
Tralasciamo in questa sede l’attacco alla stampa e ai giornalisti definiti sciacalli e divulgatori di falsità, i quali però riprendono pedissequamente ciò che emerge dalle carte dell’inchiesta e del tribunale, ma questo lo riprenderemo in altra sede.