“Qualcosa bolle in pentola e forse le denunce alla procura possono accelerare questo processo di svelamento per anni nascosto. Le indagini possono scoprire tanto altro, per esempio come possano passare tre anni, prima che una denuncia sulla pericolosità di un edificio (coop. Livio Tempesta) diventi ordinanza di sgombero da parte del Comune. E ora chi lo spiega ai proprietari cosa è veramente successo? Troppo silenzio di tutti. Ignavi, complici o sciacalli? E che nessuno si permetta di dichiararsi vergine e stupito. Dagli anni ’70 ad oggi il gioco è sempre lo stesso”. Finisce così l’articolo di Francesco Finocchiaro espandendo il ragionamento particolare, che riguardava il nono comparto, a tutta la zona PEEP.
L’ha pubblicato stamattina [link➡️] Il Corriere Etneo. che riprende quello nostro, [link➡️] PATERNÒ, 9° COMPARTO PEEP NON È SOLO LA LIVIO TEMPESTA. C’è una denuncia alla Procura, ma che allarga il ragionamento su decenni malversi di gestione del territorio di Paternò con particolare riferimento alla zona Ardizzone, per adesso, affermando che affiora dalle profondità della storia urbanistica della città di Paternò un fantasma terrificante. A presto gli sviluppi.