Iniziamo a scrivere, come aperitivo della nostra inchiesta, sulla scorta della notizia di una denuncia presentata alla Procura della Repubblica che sintetizza in parte lo stato dell’arte sul nono scomparto della zona PEEP nel comune di Paternò. Non pubblichiamo il documento, che abbiamo letto, in quanto ancora il magistrato non lo ha reso disponibile per la stampa.
L’accusa è di dichiarazioni mendaci, di falso, insomma pare che il RUP abbia dichiarato che i lavori per le opere di urbanizzazione a carico delle cooperative sono state eseguite. Non è assolutamente vero, tant’è che il CTU nominato da giudice smentisce il RUP, il quale potrebbe difendersi affermando che avrebbe ricevuto da parte dei tecnici (sono tre) dell’ATI delle cooperative interessate, capitanata dalla coop Rinascita, delegata a tale scopo per la realizzazione dei lavori, la certificazione in tal senso, ma se così fosse non avrebbe controllato lo stato delle opere. Si tratta di una bretella (ovest) per il raddoppio della strada verso S.M. di Licodia, di una rotonda (est) e la strada di comparto alle spalle della coop Livio Tempesta che avrebbe dovuto congiungersi alla strada per Ragalna. Il risparmio per le opere di urbanizzazione mai eseguite (ecco il presunto falso nelle dichiarazioni), ci dicono che dovrebbe aggirarsi a circa 800.000 euro, centesimo più o meno, concretizzando un probabile danno all’erario, che valuterà la magistratura penale e contabile. Ne vedremo delle belle.
Certamente questa è una goccia in un oceano desolato, la punta dell’iceberg, una briciola rispetto a quello che racconteremo e documenteremo e che investe tutta la città. Un’inchiesta che è durata circa un anno e che vede coinvolti facce note della politica, tecnici, passati e presenti, che hanno fatto scempio di questa città. Faremo nomi e relative responsabilità, civili e penali, tutto assolutamente certificato a prova di smentita. Work in progress!