di Andrea Di Bella.
#Paternò e la sua Amministrazione Comunale non trovano pace. Nell’attesa che il prossimo 25 settembre venga deciso se il sindaco ed altri soggetti debbano essere sottoposti a misura cautelare a seguito dell’inchiesta “Athena”, con tutte le conseguenze politiche e istituzionali del caso, arrivano adesso le dichiarazioni dell’assessore “tecnico” Pippo Torrisi (in realtà è il più politico di tutti, perfino del sindaco), che in Consiglio Comunale dichiara come niente fosse, in risposta ad una mozione sulla Legalità portata in Aula da Fratelli d’Italia, che a Paternò “Non è possibile che vi siano lavori pubblici che non vengono completati o che vengono incrementati da importi non dovuti”. Ora, da cittadino e da giornalista, ritengo che queste parole sarebbero state delle parole di una gravità importante se pronunciate da un signor chiunque. Ma se pronunciate dall’assessore alla Legalità e Trasparenza di un Comune, in pubblico, durante una pubblica Adunanza, in diretta web, di fronte a tutti i consiglieri comunali, lo ritengo un fatto non solo gravissimo ma anche deplorevole e perfino pericoloso. L’assessore Torrisi ha il dovere, adesso che queste ed altre parole sono state pronunciate, di chiedere al presidente del Consiglio Comunale che venga convocata una seduta urgente perché lo stesso assessore riferisca di questi appalti gonfiati, “incrementati da importi non dovuti”. Perché se non sono dovuti, questi importi, c’è qualcosa che non va. L’assessore riferisca immediatamente in Aula e spieghi dettagliatamente a tutto il Consiglio, e dunque alla città, che cosa intendeva dire. E nel caso, faccia nomi e cognomi di chi ha determinato la condizione che ha pubblicamente denunciato. Ai consiglieri di opposizione, sommessamente, dico di farsi loro stessi portavoce. Chiedano a gran voce cosa intendesse dire un membro dell’Esecutivo della città.