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… E SE FUMARONO A NINÌ

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Ci sembra incredibile che periodicamente stiamo qui a raccontare una storia infinita che riguarda Paternò, ma è inverosimile che tutto sia imbalsamato come se niente fosse successo, sia politicamente che giudizialmente.
Il 4 luglio è la data che celebra l’INDIPENDENCE DAY, la rivoluzione americana per la libertà. Una data simbolica che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti per cancellare ogni tipo di regime despota che opprime anche le nostre comunità.

Una rivoluzione democratica, politica, culturale, che affranchi la città di Paternò, caduta in un irreversibile perturbazione della vita sociale.
Da ultimo il regime nasista ha assunto un social media market che confeziona spot propagandistici atti a inebetire il popolo rifilandogli una realtà virtuale, falsata, per limitare gli effetti del calo del consenso popolare.
“Il concetto di verità in bocca alle parole del Sindaco diventa un concetto fantascientifico, perché quello che lui dice nella conferenza stampa relativa alla variazione di bilancio ha del surreale”. Ci dice la consigliera Mariabarbara Benfatto. Ma non è questo il solo caso. E’ ormai diventato il leitmotiv, l’unica ragione politica per tirare a campare in attesa della tempesta.

NasoNino ha perso credibilità sia nella città che negli addetti ai lavori. Ha perso strada facendo pezzi importanti, che lo hanno fatto vincere e che fino all’altro ieri lo sostenevano politicamente, con una maggioranza appiattita alla volontà dell’amministrazione.Ma come è solito che succeda non sempre puoi tirare la corda all’infinito, alla fine si spezza. “Potrete ingannare tutti per un pò, potrete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre”, come affermava Abramo Lincoln.

E questo è avvenuto. Le forze politiche Paternò On e Forza Italia hanno rotto gli indugi e hanno lasciato il regime nasista, anche contro i propri interessi. Alcuni prima dell’inchiesta Athena, che vede coinvolto il sindaco per voto di scambio politico-mafioso, altri, come Forza Italia, che ha aggiunto al malessere politico la spinta risolutiva dell’inchiesta, ancora in via di definizione, così come spiega in una intervista il consigliere Russo (F.I.), per non essere coinvolti come collaborazionisti di un regime che è crollato definitivamente, malgrado il restyling della giunta, ma con perdita inarrestabile di credibilità politica globale. Così come sostengono i sondaggisti.

Giungono, infine, sempre più insistenti le voci di una rinuncia nella difesa ad oltranza da parte del MPA nei confronti di NasoNino: “Ormai la sua aspirazione politica è giunta ai titoli di coda, l’accusa della DDA è infamante, a maggior ragione per un politico e noi dovremmo prendere le distanze irrimediabilmente”. Questo è tutto, per adesso.