di Andrea Di Bella –
A Paternò il dado è tratto. Anche Forza Italia, l’ultimo baluardo cui il sindaco Nino Naso poteva contare sul piano istituzionale e politico, ha manifestato pubblicamente la propria indisponibilità a condividere quel che resta del percorso amministrativo guidato dal primo cittadino, che si ritrova adesso non solo senza più maggioranza in Consiglio Comunale ma totalmente isolato nella sua area politica di riferimento, che è il Centrodestra. Fratelli d’Italia prima, il gruppo riferimento dell’on. Luca Sammartino poi (Lega) e oggi anche Forza Italia si ritrovano all’opposizione di quella che da molti è stata definita l’Amministrazione “di alto profilo”, che ha come unico riferimento Piazza della Regione e però totalmente slegata dall’Assise Civica che non riconosce nessuno dei suoi componenti, e su cui adesso grava il fardello della scelta più importante di tutte.
Il sindaco Nino Naso, soltanto qualche giorno fa, smentendo l’ipotesi di sue imminenti dimissioni a seguito della criticità politica cui è sprofondata la città, forse senza volerlo ha indicato la strada più onesta e corretta a tutto il Consiglio Comunale. “Dimettetevi voi”, ha detto davanti ai microfoni dell’intervistatore. Questo vuole dire due cose. La prima: nonostante la recente inchiesta “Athena” ed il coinvolgimento tra gli altri proprio del sindaco, attualmente iscritto nel Registro degli indagati con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso, e nonostante il venir meno di tutte le condizioni oggettive per cui il Governo di una città importante come Paternò possa proseguire, il primo cittadino ha fatto capire a chiare lettere che di andarsene non ha alcuna intenzione. Forse, sottolineiamo forse, perché il suo attuale ruolo è l’unico che gli resta e dunque l’unico da difendere. Anche in prospettiva. La seconda: la palla adesso è tutta in mano al Consiglio Comunale. Se è vero che Fratelli d’Italia, i Sammartiniani (Lega) e adesso Forza Italia hanno deciso in modo granitico di manifestare tutta la loro contrarietà alle posizioni di chi è al Governo di Paternò, le dichiarazioni sui giornali o sui social o in qualsiasi altro luogo non bastano più. Serve l’atto di coraggio più importante e decisivo, cioè il seguente: dimissioni in blocco e contemporanee di 16 consiglieri. In questo modo si andrebbe ad un reset, con la decadenza di Assise Civica, sindaco e Amministrazione. La parola tornerebbe in tempi congrui ai paternesi, che hanno diritto di essere amministrati da una squadra serena, da un “capitano” anch’egli sereno e soprattutto da una maggioranza consiliare che sia degna di essere chiamata tale ma che soprattutto esista, cosa che oggi non è. Chi scrive comprende perfettamente che il gesto sarebbe estremo e senza appello, ma nella vita bisogna saper anche essere donne e uomini con un senso alto delle cose che si dicono e che si fanno.