Non cade, insomma, l’ordinanza di custodia cautelare, al primo round. Nessuna scarcerazione per gli indagati detenuti dell’operazione “Athena”, che ha terremotato, tra l’altro, anche la politica paternese e che vede ancora indagati, ma a piede libero, il sindaco Nino Naso e l’assessore, dimessosi, Salvatore Comis.
Dunque gli atti dell’inchiesta Athena, che è ancora in corso, hanno superato il primo scoglio del Riesame, che ha quindi accolto lo scenario prospettato dalla Procura e che adesso deve decidere sul ricorso della DDA sul sindaco Naso e l’ex assessore Comis, che rimangono indagati per voto di scambio politico-mafioso (art. 416 ter c.p.), come detto.
A questo punto, però, si complica e non poco la loro posizione, in quanto il quadro probatorio complessivo è stato accolto dal giudice del Riesame, nell’ambito delle misure cautelari chieste dalla DDA e non concesse dal Gip.
Dalle carte dell’inchiesta Athena, depositate dalla Procura, sarebbero emerse interconnessioni, dirette e mediate, del sindaco Nino Naso ai noti esponenti del clan, così si legge. Questo sostiene la Procura che insiste sull’arresto col proprio ricorso. Tra qualche settimana il quadro si chiarirà.
Rimane comunque, oltre l’inchiesta giudiziaria, l’ipotesi di scioglimento per infiltrazioni mafiose al comune. Ma questo spetta al ministro dell’Interno e al Governo Nazionale.