Abbiamo dedicato diversi articoli sul caso malagestio della fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, nel silenzio assoluto della governance dell’assessorato al turismo che aveva l’obblogo del controllo dopo la denuncia pubblica che avevamo fatto. Ma anche l’opposizione si è distinta per il lockdown, come a voler mettere la testa sotto la sabbia o per non toccare miseri interessi. Unica forza politica sensibile è stata l’UDC, che oggi licenzia un comunicato stampa (riportato sotto), dopo aver fatto diverse interrogazioni in passato.
Adesso la cosa è scoppiata. Lo apprendiamo stamattina da un articolo che riprendiamo dal GdS:
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
GRUPPO PARLAMENTARE UDC
COMUNICATO STAMPA del 15 giugno 2020
SICILIA; ORCHESTRA SINFONICA: LO CURTO (UDC), INTRIGHI DI POTERE ATTORNO ALLA FOSS, BENE CHE VENGA FATTA CHIAREZZA DALLA CORTE DEI CONTI ACCERTANDO RESPONSABILITA’ SOGGETTIVE NELLA GESTIONE DEL TEATRO POLITEAMA
Palermo – “Gli intrighi di potere attorno alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana, che denuncio da mesi, non possono che passare sotto i riflettori della magistratura contabile e forse anche di quella ordinaria. La Corte dei Conti, infatti, è chiamata a valutare le responsabilità soggettive sulla precaria condizione finanziaria della Foss a seguito dell’indagine ispettiva che ho auspicato per mesi e che ha permesso, grazie agli ispettori nominati appositamente, di consegnare un fascicolo corposo sul “verminaio” del Politeama.
Da quasi due anni mi occupo della vicenda Foss su cui incombono pesantissime ombre sul piano gestionale, emerse chiaramente grazie all’attività del commissario Giovanni Riggio che ha rilevato grossolane e pesanti irregolarità. Lo stesso Riggio ha riferito della sua indagine nell’audizione congiunta, da me richiesta, delle commissioni II e V dell’Ars. A questa audizione ha partecipato anche l’allora presidente del Cda della Foss Stefano Santoro in quale, però, non ha mai fornito la relazione richiesta sui fatti di cui era stato posto a conoscenza tramite gli atti ispettivi di Riggio, nonostante ne avesse garantito la trasmissione.
Nel corso di questi due anni ho promosso interrogazioni e richiesto l’accesso agli atti per conoscere le determinazioni degli ispettori nominati dal presidente della Regione Nello Musumeci che a causa del lockdown mi sono pervenuti recentemente. Auspico fortemente che la Corte dei Conti ed anche la magistratura ordinaria entrino nel vivo della questione Foss analizzando come venne congegnata la nomina a sovrintendente di Ester Bonafede con l’obiettivo malcelato di farla fallire subito dopo l’annuncio, e comprendendo quali dinamiche portino ora alla nomina a direttore del Teatro Politeama di Massimo Provenza, già direttore amministrativo e artefice di atti di discutibile legittimità amministrativa come chiaramente emerge dal rapporto degli ispettori e prima ancora dalla relazione di Riggio.
È singolare peraltro come lo stesso Provenza avesse prima liquidato e poi ritirato un mandato di pagamento per una cena tra lo stesso Provenza, Santoro e il sovrintendente Marcellino dall’esorbitante costo di 650 euro. A tutto ciò si aggiungano i dubbi sul compenso liquidato all’ex sovrintendente Giorgio Pace e le denunce del collegio dei revisori rimaste lettera morta fino a poco tempo fa. Abbiamo il dovere e il diritto di conoscere, in tempi rapidi, la verità sulla gestione dell’importante istituzione culturale finanziata dalla Regione Siciliana. Sono orgogliosa come deputato regionale di avere contribuito e di poter ancora contribuire a rendere trasparenti, chiare e lampanti le azioni che la buona politica può e deve mettere in campo ancor prima che arrivi la magistratura. E voglio sottolineare lo straordinario impegno del dipendente regionale Giovanni Riggio che ha saputo fare con oculatezza il proprio lavoro a difesa degli interessi della Regione Siciliana”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
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