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RETROSCENA: #CON.TE SI, #CON.TE NO, LA PARTITA SI GIOCA AL CENTRO E A DANNO DEL PD

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 #CON.TE, like dopo like, tra DPCM e conferenze stampa, il premier che invade a tutte le ore i canali televisivi, i giornali e i social, sta nascendo. Giuseppi mette mattone dopo mattone al suo partito, assistito dall’imponente e costosissimo, ufficio comunicazione della Presidenza del Consiglio e del suo mattatore, Rocco Casalino


La benedizione della curia vaticana, ricevuto da Bergoglio, le alleanze sempre più operative con i gruppi francescani, i ciellini di Giorgio Vittadini, il volontariato, la Comunità di Sant’Egidio e gli intransigenti di Civiltà Cattolica. Per non parlare dei manager pubblici che gli scodinzolano attorno in attesa di nomine e pezzi dell’intelligence che fanno capo al generale Vecchione capo del Dis. E i cosiddetti “poteri forti”? 

Tutti mobilitati, in questi giorni, per trovare un nucleo di costruttori (non si costruisce senza compassi) pronti a sostituire Italia Viva nella maggioranza. Insomma la costruzione personale c’è tutta. 

Col Coronavirus, suo grande alleato, Conte ha poi iniziato a prendersi tutta la scena, sfruttando ogni e qualsiasi mass-media, grazie anche all’inconsistenza di maggioranza ed opposizione, con la sola eccezione di Matteo Renzi, che però non sale nei sondaggi.

Frutto di una strategia mediatica ben precisa sono le orazioni televisive notturne, per drammatizzare ancor di più la narrazione e, al tempo stesso, evitare commenti scomodi a caldo. Tutto questo ha portato il gradimento personale di Giuseppe Conte sui social alle stelle, come fu, ma non sui social, per Dini e Monti, salvo poi per questi ultimi due e contrariamente ai sondaggi, vi fu una fine politica infima.  

Nella sua scalata al potere, oltre alla tv di Stato, ha trovato nuovi alleati in giornali un tempo non così benevoli né con lui né verso il M5S, come Il Corriere della Sera e La Repubblica, in una tv come La7 e nel Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, la sua Pravda.

Adesso arrivano questi sondaggi (foto sotto) e come si vede bene la sua discesa in campo, per le prossime venture elezioni, eroderebbe l’elettorato del M5S, e questo ci può stare, ma soprattutto quello del PD, senza peraltro danneggiare la probabile vittoria del centrodestra.

Riuscirà ad occupare lo spazio di centro in barba a Renzi, Forza Italia e gli eredi della gloriosa DC? E’ questa la partita che si gioca, nella prospettiva della legge elettorale proporzionale, fatta ad usum delphini.



qtsicilia@gmail.com