Quanta tenerezza si prova nel vedere la prima pagina del Fatto Quotidiano di oggi, venerdì 30 luglio. Quanta tenerezza, se possibile provarla, nei confronti di Marco Travaglio, direttore ultra-manettaro allo sbando. Ovviamente si parla di riforma della Giustizia, la riforma firmata da Marta Cartabia contro la quale Travaglio e il suo Fatto si sono battuti in modo veemente, tra insulti, epiteti quali “schiforma” e “salva-ladri”, urla, grida e chi più ne ha più ne metta.
Bene, si dà il caso che ieri, giovedì 29 luglio, quella riforma delle giustizia sia stata varata in Consiglio dei Ministri. Il tutto dopo non poche tensioni e uno stop ai lavori dopo poco minuti, stop dovuto alle condizioni poste dai grillini i quali affermavano che no, la riforma-Bonafede non deve essere cancellata. Peccato che alla fine, quella riforma, sia stata demolita. Il sì dei pentastellati capeggiati da Giuseppe Conte è arrivato dopo una mediazione sui reati di mafia, un piccolo ritocco sulla durata di questi processi.
E ora si arriva alla tenerezza che si prova per Travaglio, circostanza incredibile ma (potenzialmente) vera. Già, perché il Fatto Quotidiano vende ai suoi lettori quanto accaduto ieri come un sostanziale trionfo dell’avvocato Conte, il “pupillo” di Travaglio, il suo ultimo leader o presunto tale di riferimento.
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