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Di Maio a Conte: “Giudicare i talebani da azioni non dalle parole”. Il ministro degli Esteri prende le distanze.

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“Necessità di un serrato dialogo con il nuovo regime talebano, che si è dimostrato abbastanza distensivo”. Così il leader dei 5S Giuseppe Conte. 

Ma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio prende le distanze dall’ex premier e ribadisce: “È importante agire in maniera coordinata nei confronti dei talebani. Dobbiamo giudicarli dalle loro azioni, non dalle loro parole. Di fronte al disastro umanitario che è in corso in Afghanistan, dove sono in pericolo i più elementari diritti fondamentali, è vergognoso che in Italia ci sia chi gioca”.

Su Twitter il deputato di Italia viva Gennaro Migliore, che poi in un altro post aggiunge: “Un maldestro tentativo di compiacere quei Paesi che sono stati pronti a riconoscere subito e senza neanche troppo dispiacere il regime talebano. Ma noi siamo l’Italia! E l’ex premier pare non saperlo”.

Vittorio Sgarbi definisce “vergognose” le dichiarazioni di ‘credito’ di Conte sui talebani. E spiega: “Mentre da Kabul arrivano le prime notizie di rastrellamenti casa per casa da parte dei talebani, di donne che fuggono e si nascondono per paura di ritorsioni, di spari sulla folla, di bambini terrorizzati che cercano riparo all’aeroporto, il leader dei 5 Stelle, sempre più imbarazzante, auspica ‘un dialogo serrato con i talebani, il regime si è dimostrato distensivo’. La sua posizione è quella della Cina. Non c’è che dire: da avvocato del popolo ad avvocato dei talebani è un attimo”.

qtsicilia@gmail.com