Prima Berlusconi, oggi la Meloni. Tutti fascisti. Per la Sinistra il metodo è sempre lo stesso: o ridicolizzi, dall’alto della sedicente presunta superiorità intellettuale, o criminalizzi. Così come è successo per Bettino Craxi e Sivio Berlusconi, quando le donne in politica venivano considerate delle escort; Forza Italia era il partito di plastica e c’era “il Banana” e “al Tappone”. Oggi siamo al dejavu. Karl Mark ha dato loro l’indirizzo metodologico: “calunniate, calunniate, calunniate, qualcosa resterà”. Così si divide la società in buoni e cattivi. Ma soprattutto è una esercizio di distrazione di massa rispetto ai fatti concreti.
Tornando al tema odierno è chiaro che lo scioglimento di Forza Nuova (forza politica concorrente della destra istituzionale e funzionale invece alla sinistra che abbaia) è un’idiozia, uno sforzo inutile, per due ragioni.
Primo perché una volta sciolte nessuno vieta a questi “nostalgici” di organizzare un altro partito, così come è accaduto nel passato a seguito di sentenze che avevano riconosciuto come, prima Ordine Nuovo, poi Avanguardia Nazionale avessero le caratteristiche per essere ricondotti al divieto costituzionale, da lì sono nate proprio Forza Nuova e Casa Pound.
Secondo, «Il problema sta nella natura del provvedimento, a prescindere dal bersaglio. Sciogliere un partito, un gruppo, un’organizzazione, per motivi ideologici è una stupidaggine gigantesca, che porta all’immagine della democrazia una ferita molto più grande della modestia del gesto. E che apre varchi pericolosissimi. Oltretutto alle richieste di scioglimento di Forza Nuova – che sembrano un po’ ripetizioni quasi automatiche di slogan e atteggiamenti di 30 anni fa – si accompagna la folle idea del vicesegretario del Pd di mettere il partito di Giorgia Meloni (che secondo i sondaggi, è il maggiore partito italiano) fuori dall’arco democratico e repubblicano. Siamo al diapason della tentazione autoritaria e illiberale. Io mi auguro che Letta intervenga in fretta. Può restare vicesegretario del Partito democratico una persona che chiede di prendere a frustate la nostra democrazia?», così come affermato dal “comunista” Piero Sansonetti.
Invece bisogna punire con rigore i responsabili, senza esitazione. Mai più rigurgiti antidemocratici, in una visione condivisa da tutti dell’antifascismo.
Ci piace chiudere con l’ottimismo delle parole del presidente Mattarella che, al collega tedesco Steinmeir che chiedeva quale fosse il livello di allarme nel Paese, ha risposto: «Il turbamento è stato forte, la preoccupazione no».
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