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SICILIA LABORATORIO: BOOM, NASCE “FORZA ITALIA VIVA”. I particolari

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L’Enoteca Pinchiorri è considerato il miglior ristorante d’Italia. Una volta ci andai, ospitato, eravamo in tre e chi mi ha invitato ha pagato un conto stratosferico, circa un milione e mezzo di lire per assaggini sfiziosi, era il 1990. Occorrerebbe un mutuo oggi. Quindi “una location” di prim’ordine, dove si sono ritrovati Gianfranco Miccichè e Matteo Renzi per varare un progetto ambizioso che parte dalla Sicilia, da sempre laboratorio, o meglio guida politica dell’Italia che verrà, che chiamiamo “Forza Italia Viva”.

«Non è (ancora) un’unione di fatto, scrive Mario Barresi su La Sicilia in stile “Forza Italia Viva”, ma un «accordo politico molto chiaro», come lo descrivono fonti vicine ai due commensali. «Italia Viva diventerà qualcosa di altro, di diverso», aveva confessato il leader. E la trasformazione comincia nell’Isola: i  renziani  non confluiscono nel partito di Berlusconi, ma intraprendono sin da subito un «percorso di alleanza» che precorre i tempi dello scenario nazionale. “È stata una serata davvero bella, con una persona colta e piacevole, prima ancora che con un politico di livello superiore”, è l’unica (entusiastica) rivelazione di Miccichè. Che comunque, dopo il via libera di Renzi («con i miei in Sicilia ci parlo io») ha già fatto un proficuo giro di telefonate nel fine settimana. Con un piano a breve scadenza già approntato». 

Il programma si articola in tre step: 1.  I gruppi parlamentari all’Ars di Forza Italia e Italia Viva  rimangono autonomi, ma formeranno un intergruppo, di 16 deputati regionali, 13 forzisti e 3 renziani. La collaborazione avrà inizio subito su Palermo (Tamajo e Faraone) per le comunali che avranno luogo tra qualche mese. 2. L’accordo politico. Qualche giorno fa era trapelata la notizia che Nicola D’Agostino sarebbe passato in F.I., era questo, invece, l’obiettivo, la liaison tra le due forze politiche (centriste) che “pur mantenendo pari dignità”, come afferma, riconosce il ruolo guida e la leadership di Gianfranco Micciché. 3. Le regionali. Dove Forza Italia e Italia Viva formeranno liste uniche per l’Ars. 

L’ambizione è esportare a livello nazionale l’operazione siciliana (Micciché non avrebbe mai fatto nulla senza prima sentire Berlusconi). Il  cartello di moderati ispirato a Mario Draghi, così che aveva fatto capire Renzi nella presentazione del suo libro “Controcorrente” a Palermo, con l’avvento di Draghi la politica non sarà come prima”. Il cantiere era già aperto. Quindi, Forza Italia, Italia Viva, Azione di Calenda, +Europa, Udc, Centro Democratico di Tabacci, Clemante Mastella e Brugnaro, nell’ottica della riforma  elettorale proporzionale voluta da tutti.  

Miccichè ha alleatI di peso, ne citiamo solo due Mara Carfagna, col suo “Voce Libera”, water front meridionale e Renato Brunetta, rappresentanti di questa spinta azzurra per un grande centro moderato, che guarda anche ai disaffezionati-astenuti, per il quale ci sarà molto spazio da occupare e pensate pensate, come sponda, da un lato i riformisti ex renziani del Pd e dall’altro Giorgetti & C (alfiere di Draghi), nella Lega. Intrigante no? 

La nota di colore, tutta catanese, è, invece, la fuoruscita di Sudano e Sammartino da IV e il trasloco nella Lega, proprio nell’ora più buia e quando si sta ridisegnando il panorama. Ma di questo abbiamo già scritto nella InstaNews di sopra.

qtsicilia@gmail.com