Qualcuno potrebbe domandarsi cosa possa entrarci l’amore con la politica politicante. C’entra, c’entra. Torniamo indietro per chiarire. Qualche mese fa, alcuni grillini (erano 5 adesso sono 4) decidono di rompere col Movimento e fare un gruppo autonomo, con paracadute.
Ma la genesi dell’operazione principalmente è sentimentale, in subordine poltronara. Nel senso che non ci sarebbe stata la seconda se non ci fosse la prima.
Ci spieghiamo meglio.
Ruggero Razza, scudiero del colonNello Musumeci, da quando frequenta il palazzo del potere, è il compagno di Elena Pagana, ex grillina e vestale dell’operazione trasmigrazione a destra.
Ecco perché l’amore vince su tutto, anche sulle appartenenze ideali e/o politiche, che da grilline, nel caso in ispecie, diventano post-fasciste.
Il primo segnale dell’operazione “cuore” si nota con l’elezione del vice presidente dell’Ars di Angela Foti, che fotte il designato del M5S, venendo eletta con i voti del centro destra e che a richiesta di dimissioni da parte dei colleghi del gruppo “giallo”, lei alza in dito medio della mano destra (naturalmente), senza alcun tentennamento.
In seguito i già grillini, diventati, come detto, quattro, hanno sostenuto in aula i provvedimenti del governo, per metterlo in sicurezza.
Oggi, finalmente, i due simboli di Diventerà Bellissima e di Attiva Sicilia campeggiano l’uno accanto all’altro, su un manifesto pubblico che annuncia un convegno nell’ennese, anche interessante.
Diventa così palese, urbi et orbi, la commistione politica che si dipana tra l’amore, le poltrone, sullo sfondo delle elezioni regionali ormai prossime. E come si dice qui da noi: “quantu pò ’n pilu nan pò ’n tiru”. L’abbiamo sintetizzata per eleganza.
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