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LE SARDINE AIUTANO L’ISLAM NON GLI ITALIANI

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Dopo una battaglia durata anni, con un duro braccio di ferro con il Comune, la comunità islamica di Pisa lo scorso giugno ha ottenuto il permesso di costruire la moschea. Solo che ora mancano i soldi e per trovarli sono scese in campo le Sardine pisane. L’idea è presto detta: organizzare un picnic («Un panino per la libertà di culto») per promuovere una raccolta fondi, ce ne vogliono 2,8 milioni.

Da qui l’appello rivolto ai cittadini

L’idea della moschea pisana era partita nel 2007, con la giunta di centrosinistra che 5 anni dopo con una variante al regolamento urbanistico aveva individuato il luogo, una zona non troppo lontana dalla Torre pendente. Il terreno fu poi acquistato dalla comunità islamica tra il 2013 e il 2014. 

Ma che cosa hanno in mente ora le Sardine? Guardano già alle prossime elezioni comunali (a Pisa si voterà nel 2023) e intendono marcare il terreno intestandosi una battaglia per mettere un piede nelle istituzioni. Come avvenuto di recente a Bologna.

Al di là delle polemiche, è impensabile però che si promuova una raccolta fondi a favore della comunità islamica anziché pensare a quelle italiane, creando tra l’altro un centro che potrebbe istruire qualcosa di diverso della cultura islamica, come le scuole coraniche dove si impara altro.

Ma i motivi del picnic delle Sardine, come dicevamo, sono altri, elettorali, ma la raccolta è stata un flop, solo 8,3mila.

qtsicilia@gmail.com